Regia di Julia Ducournau vedi scheda film
Uno dei migliori horror dell'ultimo lustro!
Ma quanto è bella Garance Marillier?
Tuttavia pulirsi la faccia dopo aver mangiato è proprio l'educazione base base. Non ci siamo!
Per niente!
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Raw è un film sui carnivori come si deve. Gente affamata che trova l'estasi nel cannibalismo, l'ebrezza nel sangue, la catarsi nell'atto del morso - e non credo che il film apra finestre erudite sulla fase orale freudiana.
Ciò che balza al mio occhio è la regia di Julia Ducornau, professionista di cui ho visto per ora solo quest'opera ma che a breve andrò a spulciare. Le piacciono i campi lunghi, e a me piacciono i suoi campi lunghi in ripresa statica. Inoltre, sempre restando all'interno dell'impianto tecnico, il lungometraggio presenta la sua caratteristica più efficace nella fotografia. I tagli di alcune sequenze sono memorabili, devo ammetterlo. Valida ed incisiva è anche la colonna sonora di Jim Williams, con musiche che variano tra alternative-folk nei momenti più flemmatici e new-age - quasi drone alla Wendy Carlos [ed una scena è un chiarissimo rimando in tinta rossa ad Arancia Meccanica] - in quelli più tesi o semplicemente d'impatto.
Complimenti a Garance Marillier e ad Ella Rumpf, che interpretano le due sorelle dai denti aguzzi in maniera perfetta. Il resto del cast recita bene ma niente di più.
Come sa chi mi segue, io non scrivo quasi mai le trame dei film che recensisco. Farlo mi annoia. Perciò, in breve: questa ragazzina è una matricola. Sua sorella, invece, è una studentessa della sua stessa facoltà ma qualche anno più avanti. Quindi il frame qui sopra è facile da decodificare: nonnismo, nonnismo estremo aggiungerei; di quelli che resti il primo giorno e poi ti sale la voglia di lavorare - o la nostalgia - , lasci tutto e scappi a gambe levate. Ma la nostra piccola ed ingorda protagonista è una ragazzina forte e rimane.
Ohhh se rimane!
La sua trasformazione da angelo caduto in terra ad assaggiatrice di tessuti fibrosi ha dell'incredibile. Non tanto per ciò che diventa, di fatto una cannibale, quanto per ciò che la sua intelligenza riesce a non farla diventare, ovvero una cannibale a tutti gli effetti - come, invece, è la sorella. L'angelo c'è ancora. Certo, non immacolato e con pezzetti di lingua - non suoi - incastrati tra i premolari inferiori. Tuttavia rimane, e in superficie. Il personaggio della Marillier si trasforma in un potenziale cacciatore di uomini, che deve badare bene a premere i freni del giudizio ed a non lasciarsi troppo andare. L'unica arma che ha a disposizione per difendersi da lei e per difendere gli altri da lei è l'autocontrollo.
Per questo Raw l'ho trovato affascinante. È semplicemente una delle tante storie che raccontano l'aspro scontro tra il logos e la natura dell'essere umano. L'unica differenza sta nei litri di sangue sparsi e versati che tale conflitto in questo caso comporta.
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