Regia di Sydney Pollack vedi scheda film
È un film che si dovrebbe vedere in split-screen: metà schermo dedicata alla parabola di caduta e riscatto del cowboy Redford che, seppure in una parte non nuovissima, che sembra richiamarsi al percorso biografico del vecchio Buffalo Bill, riesce per un attimo, una volta uscito dalla città luna park per eccellenza (Las Vegas) per addentrarsi nel deserto del Nevada, a trasformare il suo cowboy elettrico nell’ormai mitico Jeremiah Johnson; l’altra metà dello schermo è riservata invece all’insopportabile personaggio interpretato da Jane Fonda, una giornalista che, non si capisce perché s’incaponisca fin da subito a perseguitare il cowboy che vorrebbe semplicemente essere lasciato in pace con le sue bottiglie di whisky. E quando le due parti dello schermo s’incontrano per l’inevitabile notte d’amore viene davvero voglia di spegnere tutto e guardare la replica di qualche partita di calcio. Resta un bell’inno alla libertà, impersonata dal cavallo Rising Star che, chissà come, Morando Morandini ha visto bianco.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta