Regia di Martin Hawie vedi scheda film
Piotr detto anche “Toro” si prostituisce vendendo il suo corpo a ricche signore, tira di boxe e sogna di tornare in Polonia, il suo paese di origine, insieme al suo migliore amico Victor. Ma quest’ultimo, tossicodipendente e marchettaro, ha problemi di soldi, violenti strozzini che lo inseguono ovunque e trascinerà entrambi definitivamente sul fondo.
In un gelido e suggestivo bianco e nero, viene raccontata una storia di degrado urbano ed esistenziale. Tutto si gioca, però, nel descrivere la fragilità emotiva dei due protagonisti, allo stesso tempo teneri e deprecabili. Se Victor sembra spacciato fin da subito, pigro e dipendente dalla droga, Toro parrebbe il punto forte del duo: ma scopriremo ben presto che anch’egli nasconde sotto un fisico prestante e l’apparente buon senso una debolezza emotiva che sfocerà in una violenza incontrollata. Proprio nello descrivere questo personaggio complesso la storia si fa imprevedibile e la sceneggiatura trova il suo punto di forza e la sua maggiore originalità.
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