Regia di Jean Rollin vedi scheda film
Raffinato insieme di immagini ipnotiche, sospese in un clima onirico di incerta definizione, tra erotismo e dramma, tra sogno e realtà, tra desiderio e passione. Rollin alle prese con affascinanti presenze femminili dotate di lussuriosi corpi, celati a fatica da (generosi) teli smossi dal vento.
Durante una festa Frèdèrick (Jean-Loup Philippe) nota su un manifesto pubblicitario la foto di un castello. La struttura gli riporta alla mente un ricordo infantile, risalente a vent'anni prima quando, dopo essersi perso, venne accolto in quel luogo dall'affascinante Jennifer (Annie Belle), restando con lei una notte intera. Frèdèrick, contro i consigli della madre, si mette alla ricerca del luogo nella speranza di incontrare nuovamente quella affascinante donna. Fissato un incontro con la fotografa che ha immortalato l'immagine del castello, al fine di farsi dare le indicazioni per raggiungere il luogo, Frèdèrick, seguito in lontananza da quattro affascinanti ragazze, ritrova Jennifer. La donna non ha mutato aspetto nonostante il trascorrere degli anni, perché di fatto è una vampira. Responsabile del contagio che ha coinvolto altre ragazze, era stata rinchiusa in una cripta, dalla quale si è risvegliata, animata dai ricordi di Frèdèrick.
Magia del cinema. Una delle cose più interessanti firmata da Rollin, anche se piuttosto scombinata per via di una sceneggiatura che, sul finale, sembra essere decisamente tirata via. Il malinconico protagonista affronta un duplice viaggio, mentale e fisico, tra ricordi e sentieri notturni, mentre la bella fotografia dà sostanza all'estro visionario di Rollin, in grado di realizzare un film formalmente ineccepibile.
Ogni studiata inquadratura contribuisce a rendere l'esperienza della visione simile ad un lungo sogno, sospeso in clima di romantica ed incerta attesa (per il ritrovo della sensuale protagonista che ha il gradevole aspetto di Annie Belle). L'aspetto erotico del film (la fotografa di nudo che si concede con disinvoltura a Frèdèrick; le quattro vampire coperte da veli colorati e trasparenti mentre, smossi dal vento, lasciano intravedere curve e corpi sensuali) si fonde magistralmente con il gotico clima rappresentato da sentieri ed edifici antichi, sui quali, in proiezione, le ombre diventano ulteriori protagoniste.
In una notte senza più fine, mentre le condizioni climatiche tendono più volte alla pioggia, Frèdèrick affronta i suoi fantasmi infantili, coincidenti con desideri e affetti -verso la bella Jennifer- destinati a rimanere tristemente impraticabili nella realtà. Velata, garbata, poetica e profonda storia di amore tra due persone di differente età, Lips of blood si chiude languidamente con i due appassionati amanti rinchiusi in una bara, avvolta dalle delicate e avvolgenti onde di un mare pietoso e accogliente. Un mare che, forse solo nel più profondo buio dei suoi abissi, può dare concretezza agli istinti di un amore umanamente impossibile.
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