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Guerra e pace

Regia di Tom Harper vedi scheda film

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La recensione su Guerra e pace

di Baliverna
7 stelle

Buona riduzione del romanzo di Tolstoj.

Credetemi, non è quello che sembra, cioè un polpettone televisivo ad alto budget, patinato e piatto come molta fiction. O almeno era quello che pensavo io, ma ho dovuto ricredermi. Non dico che siamo davanti a qualcosa di molto personale o profondo, ma ad un'opera che innanzitutto guarda con rispetto e fedeltà al testo di Tolstoj, e che non si preoccupa solo delle battaglie e delle scene di massa, ma anche dei personaggi e dei dialoghi.

La regia di Tom Harper è superiore alla media televisiva, cioè da minimo sindacale, tanto per mostrare i costumi e le scenografie, e inquadrare gli attori. Il regista si preoccupa di dove posizionare la macchina da presa, e ogni tanto ci regala qualche movimento originale, o qualche istante di silenzio indovinato (elemento non proprio comune nella televisione di oggi). Gli attori sono bravi e s'impegnano, soprattutto il quasi protagonista Pierre, che forse si spinge persino su uno stile da “actor studio”. Anche i personaggi marginali, tuttavia, fanno se non altro il minimo per la sufficienza, oppure sono anch'essi bravi. Promuovo tutte le ragazze, compresa la malvagia moglie di Pierre. Occupano abbastanza spazio, tanto che il film finisce per essere piuttosto femminile.

La definizione dei personaggi è anch'essa curata; è vero che alle spalle c'è il testo del gran narratore russo, ma sarebbe stato comodo sorvolare sul loro carattere per preoccuparsi dell'azione e della trama. E' altresì evidente che è stata posta cura nella scelta degli attori rispetto ai personaggi. Non ho incontrato momenti di noia.

Non ci vuole molto, quindi, perché ci affezioniamo alla storia e ai personaggi, e seguiamo volentieri tutto il lungo corso dell'opera.

Le scenografie e i costumi sono curati, le scene di massa durano quel tanto che serve, e gli ambienti sono in molti casi i luoghi originali della storia, cioè Mosca e San Pietroburgo con i loro palazzi, le loro viuzze, e le loro campagne. Qualche ritocco digitale appena percettibile è stato operato per adattare la veduta di queste città ai tempi in cui è ambientata la vicenda.

Solo due elementi mi hanno un po' infastidito: una rappresentazione della massoneria come società filantropica, quasi new-age, che si disinteressa di politica; e il rapporto incestuoso tra due personaggi fratello e sorella, che non compare nel romanzo. Il resto fila liscio.

Insomma, a conti fatti la BBC ha dato 10 a 2 alla nostra meschina e piatta RAI.

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