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Allied - Un'ombra nascosta

Regia di Robert Zemeckis vedi scheda film

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La recensione su Allied - Un'ombra nascosta

di giurista81
6 stelle

Grande attesa per il ritorno alla regia di Robert Zemeckis che qua propone una storia strettamente correlata alla seconda guerra mondiale, restando tuttavia ai margini del conflitto.

Steven Knight plasma una spy story che mischia dramma ad amore, con una spia tedesca, spacciatasi per una partigiana francese, che contrae matrimonio con un soldato canadese allo scopo di acquisire notizie secretate da trasmettere ai tedeschi. Scoperta nel doppio gioco, la donna deciderà di suicidarsi per impedire la condanna per alto tradimento del marito dal quale, nel frattempo, ha avuto una figlia. 

Pellicola molto lenta, un po' carente negli effetti speciali (visibilmente in computer grafica), ma con alcuni momenti di grande azione. Zemeckis è un grande regista e la cosa non sfugge. Piazza un blitz in Marocco ai danni di un gerarca nazista con una sequenza fulminea, ma estremamente curata anche sul versante gore. Brad Pitt è meno ispirato del solito, confinato in un ruolo più riservato rispetto agli smargiassi con cui è solito confrontarsi. Subisce così il fascino e il carisma di Marion Cotillard, oscar per l'interpretazione di Edith Piaf ne La Vie en Rose (2007). L'attrice francese è un chiaro esempio di eleganza e sensualità, davvero calata nel ruolo. 

Tecnicamente spettacolare, seppur confezionata con una serie di inquadrature con movimento di macchina a 180° gradi montati in modo da dare l'illusione di una rotazione completa, la scena all'interno di un'autovettura in mezzo a una tempesta di sabbia, in cui Pitt e la Cotillard hanno il loro primo rapporto sessuale. Zemeckis chiude la sequenza col ricorso alla computer grafica simulando uno zoom out (se non ricordo male) che dall'interno dell'auto esce all'esterno della stessa mentre tutto intorno vortica la sabbia (momento di regia spettacolare). Molte le scene di sesso, pur se caste, e ai continui rimandi sessuali, aspetti che rallentando il ritmo e distolgono l'attenzione dalla tematica centrale. Purtroppo sotto il profilo di scrittura, la storia non ha grandi guizzi. Si resta affascinati dalle strepitose scenografie di Gary Freeman (bravo a ricostruire l'epoca, specie nella parte in Marocco) e dall'irrompere della guerra nella vita comune londinese (sirene che suonano, aerei tedeschi che in cielo bombardano nella notte una Londra protetta dal fuoco delle contraeree). Si noti la scena con Brad Pitt e gli ospiti a una sua festa che guardano verso il cielo dove un bombardiere tedesco inizia a fumare e piega verso il suolo. Vediamo il velivolo indirizzarsi sempre più verso Pitt fino ad abbassarsi davanti allo stesso e sfiorare il tetto dell'abitazione per preciptare poco dopo la stessa. Una scena questa che sarà ripresa da Sam Mendes per 1917 (2019). 

Dunque un film in cui lo spettatore ha costantemente l'impressione di un'opera prossima a decollare, sebbene ciò non avvenga, prendendo la via di un giallo il cui esito finale si rivela scontato. Candidatura all'oscar per i costumi. Non è male, ma resta dell'amaro in bocca.

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