Regia di Robert Zemeckis vedi scheda film
L'indole impulsiva di Brad Pitt e il fascino sfuggente di Marion Cotillard si rendono essenziali al carburare di una suspense che viene rilanciata spesso.
L'"ombra" del titolo del thriller spionistico di Robert Zemeckis è quella proiettata da un'epoca storica inumana e glaciale, che non conosce pietas e tiene conto solo della fedeltà ideologica: o si è buoni, o si è nazisti e si deve, perciò, morire. Un primo frantume narrativo stilisticamente rilassato, che presenta la genesi del tenero amore nella coppia protagonista in tinte melò (e che racimola troppi debiti non poco palesi con Casablanca e alcune pellicole di Alfred Hitchcock), già include in incubazione il maligno germe della fine angoscia di cui è gonfio il secondo segmento, surriscaldato in profondità dalla martellante ma fondata paura di dissotterrare verità spaventose. Tuttavia, come sembra indicare il sangue finale, non esiste scampo alla crudezza della storia. Nella parte più ansiogena del film, cioè quella in cui le certezze sono messe in serio dubbio da un interrogativo assillante (la falsità di Marianne è solo identitaria o anche affettiva?), l'indole impulsiva di Brad Pitt e il fascino sfuggente di Marion Cotillard si rendono essenziali al carburare di una suspense che viene rilanciata spesso, nonostante il ritmo sia tutt'altro che incalzante (specie nella prima mezz'ora). La ragguardevole meticolosità di costumisti e scenografi non è sterile, in quanto nobilitata da un sapiente lavoro di regia. Scritto da Steven Knight, inventore del telequiz Chi vuol essere milionario?.
Ennesima collaborazione tra Zemeckis e Alan Silvestri, che firma la colonna sonora.
BUON film (7) — Bollino GIALLO
VISTO al CINEMA
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta