Regia di James Franco vedi scheda film
Chi è Tommy Wiseau? Ce lo spiega, ce lo racconta, l'incontenibile James Franco, arrivato a qualcosa come trentotto regie in poco più di 10 anni, senza contare le parti come attore. Bene per lui, non sempre bene per gli spettatori. Qui ricopre i panni di questo perdente, Tommy Wiseau, di cui non si conosce, ancora oggi, età, provenienza geografica e provenienza del suo cospicuo conto in banca, e della sua parabola nel mondo di Hollywood, che lo portò a realizzare uno (s)cult come "The Room", uscito nel 2003, considerato uno dei più brutti film di tutti i tempi. Basato sul libro dell'amico attore Greg Sestero, da cui il titolo del biopic, è qualcosa che può ricordare l' Ed Wood di Tim Burton, ma quella era arte, questa poca roba. Franco s'impegna, è mimetico, (dopo i titoli di coda si vede il vero Wiseau e sono quasi due gocce d'acqua), e imbastisce un filmetto piuttosto agile, scattante, che prova a entrare nei meccanismi della Los Angeles hollywoodiana degli anni novanta e gioca molto del suo fascino sul sogno americano del seguire i propri sogni e bla bla bla, anche se poi, se non hai alcun talento, né recitativo né registico, i sogni si carbonizzano. Poco più di un'ora e mezza, per fortuna, che non mi hanno mai coinvolto, mai strappato un sorriso, nemmeno durante le riprese dello sgangherato "The Room", e che mi hanno lasciato del tutto indifferente sia nei riguardi di Wiseau che di James Franco e il suo egocentrismo. Un film piatto, inutile, che ha addirittura portato a casa un Golden Globe pochi giorni fa e ha voti altissimi su Internet Movie Data Base. O mi faccio abbindolare facilmente o di Cinema, davvero, non capisco più nulla. Tempo sprecato, purtroppo.
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