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Quattro vite

Regia di Arnaud des Pallières vedi scheda film

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La recensione su Quattro vite

di alan smithee
6 stelle

Quattro drammatiche vite di donne differenti , scoprono i dettagli - cronologicamente organizzati in senso contrario - di una unica vita sregolata e sopra le righe, ma di certo non senza sentimento. Un film enigmatico e sconnesso, interessante e popolato di grandi nomi.

locandina

Orphan (2016): locandina

In ordine tutt'altro che cronologico:

Una giovane professoressa viene raggiunta in classe da una avvenente ex amica, detenuta appena rilasciata dopo aver scontato una pena per spaccio anche in vece della compagna.

Ma ora la donna rilasciata vuole la metà del malloppo. In realtà tutto ciò serve alla polizia per seguire l'ex carcerata ed arrestare la professoressa, incinta, tra l'incredulita' del compagno che tuttavia non l'abbandona.

Una diciottenne avvenente come una lolita, ma da tempo disoccupata risponde ad un annuncio di un anziano che desidera incontrare una giovane per instaurare un morboso rapporto padre-figlia con tanto di percosse. Finirà invischiata in un giro di scommesse tutt'altro che limpido.

Gemma Arterton, Adèle Exarchopoulos

Orphan (2016): Gemma Arterton, Adèle Exarchopoulos

Una minorenne già molto sveglia e non certo estranea ai richiami della carne trascorre le serate nei nights a sedurre uomini più o meno maturi, fuggendo da un padre giovane ed iroso che non accetta il comportamento disinibito della stessa. 

Una bambina gioca a nascondino con due amichetti ma questi scompaiono nel nulla lasciando nell' angoscia i genitori: una disgrazia li ha portati via per sempre. 

Gemma Arterton

Orphan (2016): Gemma Arterton

Nicolas Duvauchelle

Orphan (2016): Nicolas Duvauchelle

Ritroviamo la carceraria partoriente in uscita premio prima del parto: il marito ha venduto tutto, risparmiato il più possibile per farla fuggire con lui in Romania: ma il parto sopraggiunge prepotentemente già in terra straniera, e una decisione cruciale, sofferta ma saggia, sarà destinata a separare almeno per un po' cui che la natura ha deciso di unire.

In una escalation che scopriamo andare indietro nel tempo, il regista di Michael Kohlias Arnaud De Pallieres, ci fa entrare all'interno di quattro drammatiche storie femminili in cui, grazie a piccoli particolari di contorno, ma piuttosto evidenti, comprendiamo trattarsi di quattro drammatiche e fondamentali tappe della concitata vita allo sbando di una stessa persona.

L'idea, di stampo almeno vagamente kieslowskiano, è piuttosto interessante: le vicende cozzano una contro l'altra lasciandoci addosso lacune probabilmente volute e meditate per farci pensare e riflettere ora per allora.

Adèle Haenel

Orphan (2016): Adèle Haenel

Un cast maestoso, soprattutto femminile, abita una pellicola accattivante, controversa, un po' disordinata, ma avvincente.

Le tre dee Adele Haenel (la migliore in assoluto), Adele Exarchopoulos (la più carnale e sexy), e la dark lady Gemma Arterton (la più mozzafiato) brillano di luce propria. Di contorno in ruoli di paternità vere o presunte vissute caratterialmente in modo diverso, validi attori come Nicolas Duvachelle, il sempre più abbondante e porcino Sergi Lopez, e l'attore-regista Jalil Laspert, marito e padre amorevole ed afflitto. tutt'altro che cronologico:

 

 

 

 

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