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Quattro vite

Regia di Arnaud des Pallières vedi scheda film

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Cast Quattro vite

A dirigere Quattro vite è Arnaud des Pallières, regista e sceneggiatore francese. Nato a Parigi nel 1961, Pallières ha cominciato a frequentare corsi di teatro a 16 anni e, dopo aver studiato Letteratura, ha mosso i primi passi come regista di diverse opere teatrali. Da studente di cinema, ha avuto modo di avvicinarsi a Gilles Deleuze e di dedicare a lui nel 1988 il primo di una dozzina di cortometraggi. Il suo primo lungometraggio, Drancy Avenir, è datato 1996 ed è un'indagine contemporanea sullo sterminio  degli Ebrei a Parigi. Nel 2004 ha diretto Adieu con cui ha dipinto un affresco di una Francia inospitale e indifferente al destino degli immigrati, rimandati al loro Paese d'origine. Parc, opera terza realizzata nel 2008 e ricavata da un romanzo di John Cheever, è stata accolta al Festival di Venezia. Al Festical di Cannes, ha invece portato Michael Kohlhaas, adattamento di un romanzo dello scrittore tedesco Heinrich von Kleist.

Quattro vite racconta quattro differenti momenti nella vita della stessa donna. Andando a ritroso, si parte da Renée che, emotivamente danneggiata, è un'insegnante premurosa e attenta. Impegnata nell'educazione dei giovani più svantaggiati, sta cercando di rimanere incinta del suo ragazzo per dare un nuovo indirizzo alla sua esistenza. Tuttavia, il suo passato la raggiunge presto con il ritorno di Tara, con cui ha qualcosa di irrisolto risalente a sette anni prima. Renée ha le fattezze di Adèle Haenel, apprezzata protagonista di La ragazza senza nomePallottole in libertà, mentre Tara ha il volto di Gemma Arterton, già vista in ByzantiumUna canzone per Marion.

Tornando indietro nel tempo, si fa la conoscenza di Sandra, una ventenne disattente che viene introdotta nel mondo delle corse dei cavalli da uno scommettitore incallito, l'anziano Lev. Costui l'ha assunta come "mulo" per trasportare il denaro scommesso agli allibratori. Sandra è portata in scena da Adèle Exarchopoulos, lanciata da La vita di Adele.

Ancora più indietro negli anni, Karine è solo una tredicenne. Ma è un'adolescente piuttosto precoce e audace, impegnata in un susseguirsi di relazioni superficiali, sempre in fuga da un padre brutale e desiderosa di quelle attenzioni che non ha mai ricevuto. Ancor più piccola di Karine è Kiki, una bambina di campagna, il cui innocuo gioco a nascondino si trasformerà rapidamente in tragedia. Karine è interpretata da Solène Rigot, notata dal regista in Tonnerre, mentre Kiki dall'esordiente Vega Cuzytek.