Trama
Quattro diversi momenti della vita di quattro personaggi femminili. La giovane Sandra si trasferisce a Parigi ma va incontro a un disastro. L'adolescente Karine vive una successione infinita di fughe, avventure amorose e contrattempi, perché qualsiasi cosa è meglio della sua desolata casa di famiglia. La piccola Kiki è al centro di una tragedia nata come un semplice gioco a nascondino. Una donna adulta, infine, crede di essere al sicuro dal suo passato quando gli eventi la smentiscono. A poco a poco i quattro personaggi finiranno per rivelarsi come le differenti facce della stessa donna.
Approfondimento
QUATTRO VITE: UNA DONNA IN QUATTRO FASI DI VITA
Diretto da Arnaud des Pallières e sceneggiato dallo stesso con Christelle Berthevas, Quattro vite racconta quattro differenti momenti di vita di altrettanti personaggi femminili: una bambina di campagna, impegnata a giocare a nascondino senza sapere la tragedia che l'attende; un'adolescente, protagonista di una successione infinita di fughe, uomini e incidenti, perché ogni cosa è meglio della sua desolata routine familiare; una giovane che si trasferisce a Parigi ma che ha una predisposizione particolare per i disastri; una donna, un po' più adulta, che si crede al sicuro ma che è costretta da un momento all'altro ad affrontare il proprio passato, tornato inaspettatamente a galla. A poco a poco, i quattro personaggi finiranno per formare un'unica eroina.
Con la direzione della fotografia di Yves Cape, le scenografie di Guillaume Deviercy e i costumi di Nathalie Raoul, Quattro vite è stato così presentato dal regista in occasione della partecipazione al Festival di Toronto 2016: "Quattro vite nasce dal desiderio di raccontare qualcosa che non parlasse di me o delle mie esperienze. Nel gennaio del 2010, ho chiesto a Christelle Berthevas di mettere su carta i dettagli inerenti alla sua infanzia e la sua giovinezza: la sua infanzia e adolescenza in campagna, i suo trasferimento da giovanissima a Parigi e la sua esperienza da adulta impegnata in problemi di coppia e lavoro. Sapevo quanto fossero stati problematici alcuni suoi momenti e volevo che lo spettatore vivesse in prima persona le sue lotte di vita e per la libertà. Del resto, faccio film per sperimentare vite diverse dalla mia. Per entrare per la prima volta nella mente di una donna, per me era fondamentale trovare ispirazione in una storia vera e non in un romanzo".
"Raggiungendo una certa età - ha proseguito il regista - si può guardare indietro e scoprire come tutto intorno è ambiato: i luoghi, le persone,, le abitudini. La nostra vita è come se fosse composta da diverse vite. Come ha sostenuto il poeta Walt Whitman: Sono vasto, contengo moltitudini. La figura centrale di una storia autobiografica non può essere sempre la stessa ma varia in base all'età. Avere sei anni non è come averne tredici, venti o trenta. Per tale ragione, per raccontare di una sola vita, ho immaginato il film diviso in quattro periodi: infanzia, adolescenza, gioventù ed età adulta. Proprio come una bambola russa, la più adulta Renée contiene al suo interno Sandra, che a sua volta ingloba Karine, che racchiude in sé la piccola Kiki. In un gioco a ritroso, vado alla ricerca del nocciolo della storia e degli eventi che, accaduti nell'infanzia, segnano il percorso di un'intera vita".
Ha infine concluso: "Lo spettatore capirà rapidamente la struttura di Quattro vite, fatta di quattro diverse attrici che interpretano quattro periodi della vita di una donna. Ovviamente, le quattro donne non si somigliano: del resto, perché farle apparire uguali quando a ogni età piace rivendicare una propria identità e ridefinirsi in opposizione alla precedente fase di vita? La coerenza del personaggio, con la sua continuità, è l'unica cosa che conta. Non è molto diverso dalla vita reale: ogni donna è sempre la stessa al di là delle sue diversità d'aspetto".
Il cast
A dirigere Quattro vite è Arnaud des Pallières, regista e sceneggiatore francese. Nato a Parigi nel 1961, Pallières ha cominciato a frequentare corsi di teatro a 16 anni e, dopo aver studiato Letteratura, ha mosso i primi passi come regista di diverse opere teatrali. Da studente di cinema, ha avuto modo di… Vedi tutto
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Commenti (3) vedi tutti
Un bel film organizzato da Arnaud des Pallières in modo alquanto complesso che può lasciare un po' disorientato lo spettatore che non ne conosca in anticipo la chiave di lettura.
commento di bombo1Non tutto quadra a dovere,ma la vita di queste quattro ragazze merita una visione,in mezzo a situazioni drammatiche.
commento di ezioQuattro drammatiche vite di donne differenti , scoprono i dettagli - cronologicamente organizzati in senso contrario - di una unica vita sregolata e sopra le righe, ma di certo non senza sentimento. Un film enigmatico e sconnesso, interessante e popolato di grandi nomi.
leggi la recensione completa di alan smithee