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Rogue One: A Star Wars Story

Regia di Gareth Edwards vedi scheda film

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La recensione su Rogue One: A Star Wars Story

di emil
4 stelle

Rogue One si colloca lungo la linea temporale dell'universo Star Wars esattamente tra episodio III ed episodio IV, narrando gli eventi che portarono i ribelli a rubare i piani segreti  per distruggere la Morte Nera, la terribile arma dell'impero (distruzione che avverrà tre film dopo, ma che tutti abbiamo già visto) . E così, come in una estenuante maratona, minuto dopo minuto, facciamo la conoscenza della mente ideatrice di quest'arma di distruzione di massa, lo scienziato Erson (Mikkelsen), di sua figlia Jyn (una scialba Felicity Jones) e del nugolo di ribelli che attorno ad essa si raccoglie, per tentare un assalto che sa tanto d'impossibile.

Parata di star multietnica  nella quale spiccano (per modo di dire ) i personaggi di Whitaker , che impersona un estremista in lotta con l'impero , e di Donnie Yen , nei panni di una sorta di mercenario mistico " in fissa " con la forza, entrambi un po' macchiettistici.

 

Il film purtroppo parte con il freno a mano tirato, e si incarta per tutta la prima parte, dove assistiamo ad un lungo e prolisso spiegone introduttivo ; d'accordo prendersi il tempo per presentare i nuovi personaggi, ma siamo molto lontani dall'immediatezza del "Risveglio della Forza" , anche perché i protagonisti non sono memorabili, ne epici, ben lontani dal lasciare il segno, questa è la verità. Secondo tentativo di ricollocare l' epicentro della saga con coordinate femminili ma la protagonista è poco carismatica , ed anche la mancanza vera e propria di un antagonista ( 10 minuti finali con Darth Vader non bastano), si sentono. Cambio di ritmo vertiginoso nella seconda parte, dove viene inscenata la lunga battaglia finale nella roccaforte dell'impero, ma momenti di estasi cinematografica non ci sono, fatta eccezione per l' entrata in azione della morte nera. Tutto è già visto, e l'aria di stanca che si respira è tremenda. Si soffre terribilmente la mancanza del mondo Jedi, degli scontri corpo a corpo, della forza come entità.

 

Edwards mette mani alla saga con risultati deludenti, nonostante le buone premesse gettate con Godzilla; chissà che la produzione gli abbia imposto un taglio troppo disneyano, nonostante un finale finto cattivo che non imbambola quasi nessuno.

Cosa rimane impresso alla fine? Cosa resta di memorabile?

Solo l'ultima inquadratura , un tuffo al cuore. Ma è poco. Troppo approssimativo e caciarone per appassionare davvero. Impossibile accontentarsi.

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