Regia di Gareth Edwards vedi scheda film
Mi avviavo a questo ottavo episodio, di una saga che fa parte del mio sangue ormai, molto diffidente e sospettosa. Il motivo? Il regista Gareth Edwards, che io ricordo per Godzilla: un attesissimo ma deludente polpettone noioso, che è servito solo a riaccendere la nostalgia per la precedente versione di Emmerich. Chiusa parentesi.
Ebbene...nonostante la mia aprioristica titubanza, Rogue One mi ha lasciato quasi esclusivamente sensazioni positive. Non posso negare di aver sofferto un pelino la lunghezza del film, forse anche perché condita dall' eccessivo pathos para-intellettuale che, è assodato, piace al regista (a me no). Edwards indugia fin troppo in stucchevoli prediche politico-filosofiche che, se ridotte, avrebbero reso il film più frizzante. Ammetto anche di non aver retto la scelta di boicottare gli storici titoli di testa con intro di John Williams d'obbligo, ma a riguardo sono ancora indecisa se si è trattato di un'idea geniale o della spacconata dell'ultimo arrivato (devo pensarci a mente lucida).
Peli nell'uovo a parte, Rogue One è il diretto discendente (antecedente) dell'Episodio IV: una ribellione corale, con il robot "umorista", il pilota coraggioso, il monaco della Forza, sullo sfondo una minacciosa quanto mai Morte Nera e le coreografiche guerre stellari a colpi di blaster ed esplosioni; ma soprattutto c'è il ritorno del Sith: l'iconico Darth Fener torna in scena portando un'aura epica ed un carisma terrificante di cui si sentiva la mancanza.
E c'è ovviamente la ventata di freschezza, la novità, nella risolutissima ed agguerrita protagonista, Gin, precedetuta l'anno passato da Rey. La più grande innovazione della saga infatti risiede nel coraggio e nella combattività dell'universo femminile, che in questa nuova trilogia ha sbaragliato di netto la concorrenza con l'altro sesso!
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta