Regia di Zhang Yimou vedi scheda film
Una sontuosa insolita co-produzione cino-statunitense riporta in sella il gran regista Zhang Yimou in un filmone storico che ci racconta la genesi della Grande Muraglia cinese... o meglio niente affatto di tutto ciò: infatti la muraglia è già bell'e che costruita, e la spiegazione della sua funzione viene raccontata tramite una storia che vede sostituire gli invasori mongoli con una misteriosa orda di mostri fuoriusciiti dalle profondità della terra, in di un cataclisma occorso attorno al XII secolo.
Ci si inventa infatti che un meteorite cadendo sulla superficie terrestre in prossimità dei confini dell'Impero cinese, creò un avvallamento naturale dal quale fuoriuscirono belve affamate e desiderose di riprodursi. Ogni 60 anni per 8 giorni, tali belve fuoriescono dalla loro tana, cercando di sfamarsi ai danni della popolazione circostante, costretta a difendersi cinta tra le mura dell'inrerminabile ardita costruzione.
Durante uno di questi periodici cicli, capita cge due scaltri ed abili mercanti europei, in fuga dai briganti dopo aver cercato di impossessarsi di una preziosa polvere nera dai poteri incendiari, si rifugiano entro le mura della fortezza, a metà strada dall'essere prigionieri ed ospiti di chi li accoglie.
Durante un primo impegnativo attacco con le creature, i nostri uomini, che già avevano avuto la sventura di imbattersi in una creatura demoniaca riuscendo a mozzargli un arto, vengono in aiuto così copncreto dei loro salvatori, da assurgere al rango di preziosi e leali collaboratori delle eccelse squadre guerrafondaie dell'armata cinese.
Zhang Yimou dunque si vede costretto suo malgrado a mettere al servizio tutta la sua nota e collaudata verve registica a beneficio di una sceneggiatura bizzarra e bislacca che pretende di raccontare le origini di una delle sette meraviglie del nostro mondo, partendo da una storia fantastica ed irreale ove al centro dell'azione, si impadroniscono della scena una orda di mostri famelici degni della Terra di Mezzo tolkeniana, quasi fossero i famelici e micidiali soldati dell'armata di Sauron.
Un bel pasticcio, verrebbe da pensare, ma è anche vero che il film, rutilante e adrenalinico quanto basta per incuriosire e lasciarsi andare per un'ora e quaranta di avventura da luna park, riesce più ad avvincere che a deludere veramente.
Certo bisogna accettare di trovarsi di fronte ad un fantasy puro e come tale disposto a fare a patti con le più assurde ed improbabili tra le soluzioni narrative: mongolfiere avveniristiche, armi da guerra a funzionalità meccanica ma con la precisione di un'arma elettronica moderna; soldatesse lanciate dai bastioni appese a cerchi legati a corde elastiche che permettono alle agguerrite ed atletiche combattenti di infilzare i temibili nemici e venire ricatapultate in cima alla muraglia, quasi sempre in salvo dalla minaccia sottostante.
Un carnevale di carneficine e azione che risultano tuttavia gradevoli alla vista, al servizio di un travisamento della storia assurdo ma piacevole da guardare.
Matt Damon obbedisce agli ordini e si dimostra un'altra vlta uomo d'azione efficace e consono; al suo fianco l'ispanico Pedro Pascal, noto soprattutto ai fedeli de "Il trono di spade"; Andy Lau è il più noto tra il folto gruppo di attori orientali, mentre in un ruolo di contorno citiamo la presenza dell'infido e infingardo Willem Dafoe.
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