Regia di Hugh Hudson vedi scheda film
Buon film,che racconta un interessante fatto storico.
Il film racconta un fatto storico,la scoperta delle pitture rupestri della grotta di Altamira,ad opera di tale Marcelino Sanz de Sautuola,un ricco possidente spagnolo, appassionato di scienze naturali, paleontologo e speleologo,il quale nel 1879 recandosi ad esplorare una nuova grotta, che tempo addietro gli era stata indicata da un suo mezzadro,in compagnia della figlia María, che all’epoca aveva otto anni, si accorse, proprio grazie a lei ,che sul soffitto della grotta erano dipinte figure di animali,appartenenti ad un era risalente al peleolitico.
Marcelino era cosciente dell'enorme importanza del ritrovamento,in quanto quelle pitture rupestri rivelavano che l’uomo del Paleolitico, sino ad allora considerato un selvaggio, era capace di realizzare lavori pittorici già molto elaborati, apportando di fatto un considerevole mutamento alle teorie sull’evoluzione , dunque coinvolse con interesse ed entusiasmo, i circoli accademici spagnoli e francesi, ma presto furono avanzati dubbi sulla datazione delle pitture e anche sulla loro autenticità,anche per l'ambigua presenza di un giovane pittore,"in loco"al quale fu attribuita la colpa di aver riprodotto dei falsi,cosi nonostante i suoi sforzi, per dimostrare la veridicità della scoperta, viene accusato di frode dal francese E’mile Cartailhac, la più alta autorità dell'epoca,nel settore degli studi preistorici.
Marcelino,con il solo conforto della moglie e della figlia, amareggiato e umiliato per il disconoscimento e per l’accusa di falso, morirà nel 1888.
Cartailhac pubblicò nel 1902 l’articolo "La grotte d’Altamira, Espagne. “me culpa” d’un sceptique",una tardiva autocritica in cui riconosceva l’autenticità delle pitture,nello stesso anno,visitò la famiglia di Marcelino Sanz e visionò personalmente la grotta di Altamira,peraltro ai tempi di questa sorta di riabilitazione,era già morto anche il maggior sostenitore di Marcelino Sanz, il paleontologo madrileno Juan Vilanova y Piera.
Sul banco dell'accusa, non c'è soltanto quella parte della chiesa dogmatica e conservatrice, che guarda sempre con sospetto alle novità,ma anche l'ambiente scientifico-accademico,spesso cristallizzato su posizioni arcaiche,che difficilmente si mette in discussione.
Leggo recensioni su questo lavoro, non molto lusinghiere, che non condivido.Se è vero che alcune caratterizzazioni, sono troppo tipicizzate, è altrettanto vero che la storia è sostenuta da un buon ritmo,la sceneggiatura è valida, le interpretazioni credibili e alcuni passaggi "animati" sono molto suggestivi, in più è scontato il valore didattico della pellicola.
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