Trama
A Brest, nell'ospedale in cui lavora, una pneumologa scopre il legame diretto tra alcune morti sospette e le cure mediche approvate dallo Stato. Da sola, andrà incontro a una lunga battaglia tesa a portare in luce la verità.
Approfondimento
150 MILLIGRAMMI: LO SCANDALO MEDIATOR 150MG E IL CORAGGIO DI UNA DOTTORESSA
Diretto da Emmanuelle Bercot e sceneggiato dalla stessa con Séverine Bosschem con la consulenza di Romain Compingt, 150 milligrammi si basa sul libro autobiografico Mediator 150 mg scritto da Irène Frachon. La storia ruota intorno alla vera esperienza della Frachon, una pneumologa che lavora nell'ospedale di Brest che si ritrova a sospettare di un forte legame tra alcune morti sospetti e l'uso del Mediator, un farmaco sul mercato da oltre 30 anni. Dai primi dubbi fino all'esplosione di un vero e proprio caso mediatico, Irène combatterà contro i colossi della farmaceutica per portare a galla una sconcertante verità.
Con la direzione della fotografia di Guillaume Schiffman, le scenografie di Eric Barboza, i costumi di Pascaline Chavane e le musiche originali di Martin Wheeler, 150 milligrammi ripercorre uno dei più grandi scandali dell'industria farmaceutica francese sollevato da una pneumologa del centro ospedaliero universitario di Brest. Nata a Boulogne-Billancort nel 1963, Irène Frachon proviene da una famiglia protestante (seguace della disciplina di Albert Schweitzer) ed è figlia di un ingegnere ma è anche la nipote dell'ammiraglio Hubert Meyer (colui che ha negoziato la resa del comandante tedesco che teneva in pugno le sorti di La Rochelle e Rochefort nel corso della Seconda guerra mondiale) e del banchiere Jacques Allier (incaricato nel febbraio 1940 da Raoul Dautry di negoziare segretamente per ottenere tutto lo stock di acqua pesante conservato nell'impianto di Rjukan, appartenente alla fabbrica Norsk Hydro) e la pronipote di Raoul Allier (preside della Facoltà di teologia protestante di Parigi). Consegue una laurea in medicina nel 1988 e si specializza in pneumologia presso l'ospedale Antoine-Béclère a Clermont prima di essere trasferita a Brest nel 1996. Undici anni dopo, nel 2007, il suo nome diventa noto a tutti quando, deducendo come diversi decessi per danni cardiaci siano stati causati dall'assunzione del benfluorex (il principio attivo del farmaco Mediator 150mg), inizia una battaglia per il ritiro del farmaco. Ampiamente usato in Francia (si parla di circa 300 mila trattamenti), il Mediator 150mg è il responsabile dell'insorgere di diversi casi di valvulopatia e il numero ufficiale dei decessi da esso causato sarebbe di almeno 500.
150 milligrammi esamina nello specifico il ruolo che ha avuto Irène Frachon nell'individuare il Mediator 150mg come principale causa della morte dei suoi utilizzatori. Come racconta la regista, "Come tutti in Francia, avevo sentito parlare dello scandalo Mediator ma non mi ero mai interessata a fondo della vicenda. Ho letto il libro della Frachon su suggerimento dei miei produttori francesi e, nel momento in cui ho deciso di trarne un adattamento, ho voluto conoscere Irène, incontrandola a Parigi e parlando con lei. Dall'incontro e dalla passione e dall'emozione che si evincevano dal suo racconto, ho deciso che il mio film non sarebbe stata la storia del Mediator ma la vicenda di una donna dall'eccezionale forza, di una persona comune con una vicenda straordinaria. Da allora sono passati sei anni e, dovendo realizzare altri due film prima (A testa alta ed Elle s'en va), ho lasciato il compito di scrivere la sceneggiatura a Séverine Bosschem, che ha lavorato sulla testimonianza diretta e sulle migliaia di documenti di Irène. Ovviamente, prima di iniziare le riprese, ho messo mano alla sceneggiatura per renderla più mia. Curiosamente, avrei potuto essere anch'io come Iréne: fino all'età di quindici anni, sognavo di diventare un medico, nonostante mio padre, cardiochirurgo, me lo sconsigliasse. La mia passione per la medicina si evince anche da due diverse sequenze di 150 milligrammi: un'operazione a cuore aperto e un'autopsia. Sono ovviamente finte ma per realizzarle in maniera veritiera ho assistito sia a un intervento sia a un'autopsia, un'esperienza che mi ha segnato l'esistenza.
Per la vicenda, ci siamo attenuti a ciò che è stato poi confermato dalle sentenze dei tribunali. 150 milligrammi non vuole infatti essere un film di denuncia ma solo l'esplorazione del punto di vista di Irène: ecco spiegato il motivo per cui ad esempio non si vede Jacques Servier, il potente Ceo dell'azienda del Mediator... Irène non è mai andata alla casa farmaceutica e non ha mai incontrato Servier".
Il cast
A dirigere 150 milligrammi è Emmanuelle Bercot, regista, attrice e sceneggiatrice francese, il cui esordio dietro la macchina da presa risale al 1997 con un cortometraggio premiato con il premio della Giuria al Festival di Cannes. Il suo primo lungometraggio da regista risale invece al 2001, Clément, e inaugura una… Vedi tutto
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Commenti (4) vedi tutti
Il capitalismo genera mostri e tra questi le multinazionali farmaceutiche sono tra le più crudeli e spietate.
commento di bombo1Buon film di denuncia senza spettacolarizzazioni (inutili)
leggi la recensione completa di siro17Di come siano ladre le case farmaceutiche.... Un film di denuncia sociale, sulla corruzione e le lobby di potenti. Per capire tutto basterebbe rileggere il discorso di Sarkozy che dona la Légion d'honneur a Servier.. o rivedere anche "il venditore di medicine" di Morabito..
leggi la recensione completa di gaiartDi come siano ladre le case farmaceutiche.... Un film di denuncia sociale, sulla corruzione e le lobby di potenti. Per capire tutto basterebbe rileggere il discorso di Sarkozy che dona la Légion d'honneur a Servier.. o rivedere anche "il venditore di medicine" di Morabito..
leggi la recensione completa di gaiart