Regia di Paolo Gioli vedi scheda film
In casa di Paolo Gioli c’è una finestra che dà su un albero. L’artista lavora ossessivamente su quell’immagine fino a snaturarla, a creare nuove visioni da quella di partenza.
Film sperimentale della durata di neppure tredici minuti, in bianco e nero, composto con pazienza certosina e spirito di ricerca visiva in quantità esorbitanti. L’idea iniziale è quella di tributare – nelle parole dello stesso Paolo Gioli – al pioniere della fotografia William Fox Talbot, che nel corso del diciannovesimo secolo ideò stili, strumenti e tecniche di questa forma espressiva, con la sua talbotipia secondo per una manciata di mesi soltanto al francese Louis Daguerre e cioè al ben più noto dagherrotipo. Gioli lavora con estenuante pazienza e spirito di innovazione riportando la forma-cinema alle sue fondamenta, omaggiando al contempo i primissimi cineasti e i loro rudimentali approcci alla settima arte. Detto tutto ciò, di Finestra davanti ad un albero non si può aggiungere granchè di positivo sulla resa estetica: trattasi insomma di un cortometraggio-visione che sul piano dell’intrattenimento non può giocarsi alcuna carta. 6/10.
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