Regia di Morten Tyldum vedi scheda film
"Siamo anche noi passeggeri dormienti che viaggiano in una enorme navicella, chiamata Vita?
Realizzato da Morten Tyldum,regista norvegese, già aprrezzato dal sottoscritto per il suo film" The Imitiation Game", del 2014, nominato a 8 premi Oscar, per quanto riguarda "Passengers", mi aspettavo il solito film di fantascienza sinceramente, con il solito spirito di sopravvivenza che incombe, gli effetti speciali a gogò, la solita storia intergalattica. Invece da parte mia ho saputo trovare in questo lungometraggio una chiave di lettura filosofica sull'importanza della vita e sull'esistenza. Ho immaginato di come questa grande astronave, dal nome Avalon, diretta ad un nuovo pianeta satellite della Terra, chiamato Homestead II, rappresenti la nostra vita, il nostro mondo che impaziente di farsi maneggiare dall'uomo, basti pensare al riscaldamento globale, l'incomunicabilità, ci costringa a cambiare "aria", e farci capire quanto sia importante la salvaguardia dell'ambiente, considerando anche la più minuscola particella della Terra, sia parte comunque di un insieme vissuto da noi e da tanti altri miliardi di persone che ci abitano. Meglio prevenire che curare, e ad un certo punto dallo stato di ibernazione, inteso dal mio punto di vista, il mood in cui si trova l'uomo contemporaneo, incapace di comunicare, che ha tutto e non ha niente, indiffente di ciò che accada intorno a lui, ad un certo punto si sveglia Jim(Chris Pratt, già a suo agio in film galattici), e trovandosi da solo con questa grande dono che ha in mano, ovvero la navicella, ovvero la vita, se la gode fino a che deve scoprire il perchè si è svegliato, e quindi perchè ad un certo punto della nostra vita abbiamo un'illuminazione che ci porta a compiere azioni importanti, come scoprire noi stessi per esempio. Jim sa che non può farlo da solo, anche prchè l'uomo non può vivere senza amore, rispetto alla donna che può camparci anche senza, chiede aiuto ad Aurora(Jennifer Lawrence, magistrale interpretazione come sempre), non a caso il nome della Bella Addormentata, come ricorda anche l'androide-barman perfettamente interpretato da Michael Sheen. Una scelta quella di Jim da considerare soprattutto in negativo, per il fatto che abbia svegliato un passeggero, tra i 5000 rimasti, innamorandosi follemente, fino a che scopre Aurora di essersi svegliata non per una falla ibernativa, come è successo a Jim, ma per sua volontà, quando siamo innamorati vorremmo non dormire mai, e svegliare il nostro amore dentro di noi, come da un lungo letargo. Un altro passeggero, il comandante dell'equipaggio, Laurence Fishburne, si sveglia e cerca di capire la falla dell'intera astronave, che sta dando i primi segni di decandenza, nonostante abbia fatto tanto divertire i due passeggeri all'inizio, anche la vita ci pone degli ostacoli, non perchè ci voglia male, ma a volte per cambiare rotta, in meglio ovviamente, e per farci capire quanto la vita insomma "sia come una rosa con le spine, sono le spine, gli ostacoli, a renderla preziosa" cit. Naturalmente Jim non può e non riesce ad agire da solo, e faranno di tutto per salvare i passeggeri a bordo, per salvare il mondo, a volte bastano poche persone, l'importante è il come. Cameo finale di Andy Garcia, si poteva anche evitare, con tutto rispetto per un grande attore.
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