Regia di Tom Ford vedi scheda film
"Fascinazione": questa è la prima parola che mi viene in mente a visione completata del nuovo film di Tom Ford. Premetto che è il mio primo impatto con il suo Cinema e che quindi non sapevo bene cosa aspettarmi essendo lui un famoso stilista, mondo che non mi appartiene, ma il fascino eccelso di "Animali Notturni" mi ha catturato fin dalla coraggiosa sequenza d'apertura, che ha subito mostrato un autore del tutto personale, che se ne frega, paradossalmente, delle mode e dei cliché. "Animali Notturni" è un film libero, aperto, che cade continuamente dentro sé stesso, fagocitandosi come un virus misterioso, travolgente e luminoso nel western moderno della sezione texana (che è anche la terra di Ford, visto che lui è di Austin), essenziale, plumbeo e geometrico, in quella metropolitana, e minimale e misterioso nelle sezioni di raccordo, quasi in un gioco a incastro a la "Mulholland Drive", disperdendosi, poi, in un finale sospeso e, per certi versi, deludente, ma che spinge a porsi domande su quello che si è appena visto, relegando (o innalzando) il film a mera esperienza filosofica. Se Lynch è un rimando obbligato, nella parte in Texas, (con una prestazione attoriale eccezionale del sempre bravo Michael Shannon), c'è anche Wenders e la sua capacità di fissare quei paesaggi, ma al di là dei rimandi, è strabiliante la cura di Ford per i dettagli: ogni inquadratura fa storia a sé, se fate dei fermi immagine, otterrete dei veri e propri dipinti di realtà, degli Hopper realistici di personaggi perduti nella grande tristezza americana. Dimenticatevi di capire sempre tutto, ogni cosa, e lasciatevi vestire da questo stilista/regista, solo così vivrete un'esperienza cinematografica magari non perfetta, ma che non dimenticherete facilmente.<<<<<
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