Regia di Tom Ford vedi scheda film
Una gallerista riceve dall’ex marito il dattiloscritto di un romanzo dal titolo Animali notturni: la storia cupissima di un uomo a cui una banda di balordi stupra e uccide moglie e figlia. Diciamo subito che la vicenda del romanzo è molto più appassionante della sua cornice filmica, ma che questo squilibrio è funzionale: nella realtà c’è la mesta vicenda di un ordinario fallimento esistenziale ricostruito in flashback (una ragazza di buona famiglia sposa un coetaneo povero, aspirante scrittore, ma poi si distacca da lui); nella finzione c’è la sua trasfigurazione tragica, il cui fascino sta nel fatto che non se ne capisce subito lo scopo (elaborare un lutto o consumare una vendetta? qualcuno potrebbe anche interpretarlo come un manifesto pro life...). Messa in scena fredda, come nel precedente film di Tom Ford A single man ma qui più convincente; delude un po’ solo la conclusione: date le premesse, ci si poteva aspettare qualcosa di più cruento. Ottimo cast anche nei ruoli di contorno: Michael Shannon, sceriffo texano con un tumore al polmone e l’hobby delle esecuzioni extragiudiziali, e Laura Linney, che compare in una sola scena per incarnare la terribile madre che la figlia non vorrebbe (o non avrebbe voluto?) diventare neanche morta.
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