Regia di Tom Ford vedi scheda film
Susan Morrow (Amy Adams), gallerista di successo, la mattina successiva all'inaugurazione di una nuova esposizione, ne approfitta del fatto che l'attuale marito (Armie Hammer) se ne va a New York per iniziare la lettura di un manoscritto, inviatole dal primo marito Edward Sheffield (Jake Gyllenhaal), che ha lasciato - si scoprirà poi, in modo traumatico, spinto anche dalla presuntuosa madre (Laura Linney) - e non vede da quasi vent'anni; il romanzo s'intitola appunto 'Animali notturni' ed è dedicato a lei, definita a suo tempo un animale notturno, per il semplice fatto che dormiva poco la notte. La lettura appassiona subito la donna, che vive con molto trasporto i fatti narrati e le fa, contemporaneamente, tornare a galla i ricordi del passato con Edward, dalla nascita della loro storia fino alla rottura definitiva.
Tom Ford, a sette anni di distanza dall'esordio dietro la macchina da presa con 'A Single Man', torna a dirigere un film, traendo - come del resto aveva fatto per la sua opera prima - il soggetto da un romanzo, 'Tony & Susan' dello scrittore Austin Wright e l'esito è davvero confortante, dato che si tratta, al momento, per chi scrive, dell'opera migliore vista in questo scorcio di stagione cinematografica.
'Animali notturni' è un lavoro molto complesso dal punto di vista narrativo poiché è strutturato su tre livelli di lettura differenti: il presente della vicenda, in cui è protagonista Susan, che racconta della sua vita personale insoddisfacente, nonostante a livello professionale la sua attività viaggia a gonfie vele, dato che è spesso sola, come 'imprigionata' in una lussuosa abitazione vuota; un tempo 'altro', rappresentato dalle pagine del romanzo, che attraverso Susan che le legge, prendono anch'esse forma sullo schermo, con una efferata storia di stupri, omicidi e vendette ambientata nel torbido e assolato Texas occidentale, incentrata su Tony Hastings (sempre Jake Gyllenhaal), un uomo un po' pavido, che vede la sua famiglia sterminata da tre delinquenti - che tamponano di notte la famiglia in macchina e poi passano all'azione - capeggiati da Ray (Aaron Taylor-Johnson) e poi ricercati dallo sceriffo - dai comportamenti poco ortodossi - Bobby Andes (Michael Shannon), a cui sono affidate le indagini; il passato, ossia la relazione tra Edward e Susan che, in flashback, rivive, in maniera tormentata e con senso di rimorso, tutti i momenti salienti della storia.
I tre piani narrativi si intersecano alla perfezione, grazie ad un montaggio pressoché perfetto, ad opera di Joan Sobel, con a volte stacchi bruschi da un piano all'altro ed in altri casi ricorrendo a dissolvenze incrociate, cosicché anche i cambi di tono tra l'atmosfera da dramma da camera del presente, quella da torbido thriller-poliziesco del racconto nel racconto e quella mélo in flashback non subiscono sbandamenti sia nella struttura sia nella forza espressiva dell'opera nel complesso.
Ottimo il comparto interpreti, con una sublime prova di Amy Adams, che recita con espressività, fascino ed eleganza, facendo ricorso più a sguardi e gesti eloquenti che a parole, il difficile ruolo di una donna di successo ma rosa dalla solitudine e tormentata dai ricordi, un quasi altrettanto bravo Jake Gyllenhaal nel duplice ruolo dell'ex marito lasciato e del personaggio romanzesco, travolto dai sensi di colpa per non aver protetto i suoi congiunti, un gigantesco Michael Shannon, che interpreta con fare inquietante il rappresentante della legge malato terminale, un sorprendente Aaron Taylor-Johnson nel ruolo, inusuale per lui, di assassino e, in una folgorante apparizione, Laura Linney, presuntuosa madre di Susan, che, in un'unica scena, buca lo schermo.
Pregevole la fotografia di Seamus McGarvey, che passa con disinvoltura dalle assolate lande texane, con prevalenza di varie tonalità del colore giallo, a scene negli interni della villa di Susan, dove sono i colori scuri a primeggiare, con predominanza del blu, ed insinuante ed evocativa la colonna sonora di Abel Korzeniowski.
In conclusione, 'Animali notturni' è un pezzo finissimo d'arte cinematografica, con un finale beffardo, che resterà negli annali.
Voto: 8,5.
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