Regia di Tom Ford vedi scheda film
Tom Ford in regia conferma più di prima una vocazione innata per la direzione cinematografica e ci attanaglia con un thriller vendicativo e rancoroso legato ad una disputa di coppia dagli effetti davvero crudeli e psicologicamente destabilizzanti.
VENEZIA 73 - CONCORSO
La vendetta si consuma feroce e pungente nella seconda, riuscitissima opera cinematografica dello stilista Tom Ford, un uomo che sembra nato per fare cinema.
Abbandonato dalla moglie, che lo lascia crudelmente (abortisce il feto concepito con l'uomo a sua insaputa e con la collaborazione del nuovo amante) come pronosticato dalla sua terribile madre Laura Linney (magnifica anche solo in un cameo: sua è la battuta migliore è più sagace del film: "alla fine tutti diventiamo le nostre madri"), l'uomo anni dopo le invia il manoscritto contenente l'anteprima del suo ultimo romanzo: titolo, dedica e situazioni sono quelle che richiamano ampiamente o la vita coniugale dei due, o quella attuale della donna, che nella lettura della storia drammatica finisce per identificarsi nella vittima del brutale pluriassassinio, uscendo e sconvolta.
Non sarà la sola vendetta da parte dell'uomo, visto che i crimini commessi riguardano sia la fantasia del romanzo che il racconto contemporaneo celebrato dal film.
Tom Ford e' un esteta e non rinuncia ad accostare la bellezza dei corpi nudi, soprattutto maschili, alla carne flaccide del disfacimento inesorabile e "da vetrina", come appaiono dirompenti, scioccanti e straordinarie nell'incipit shock del film.
E dirige un thriller della vendetta esemplare, abitato da un cast di prima grandezza in cui non a caso Amy Adams e' sostituita nella finzione romanzata dalla sua "gemella" separata Isla Fisher.
Animali notturni riesce ad essere anche una sorta di vendetta della narrativa nei confronti di una realtà facilitata dal cinema. Pure qui risiede l'écume e la grandezza del film, musicato anche da violini depalmiani che ne rendono palpabile la tensione.
Gyllenhaal, semplicemente straordinario, conferma di essere al top della sua forma, fisica ma soprattutto recitativa e Michael Shannon, detective con i giorni o forse le ore contate a causa di un tumore, si ritaglia un altro tassello meraviglioso di una carriera che non accenna ad appannrsi.
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