Regia di Paolo Gioli vedi scheda film
L'omaggio del fotografo e cineasta sperimentale Paolo Gioli all'arte di Marcel Duchamp.
Stravagante e innovatore, artista di rottura e inclassificabile: la figura di Marcel Duchamp ha mille motivi per affascinare sostanzialmente chiunque, ma per Paolo Gioli ne ha uno in più rispetto a tutti gli altri: l'affinità tra i due, dal punto di vista prettamente creativo. Il cinema di Gioli è infatti quando di più inadatto alle etichette e alle descrizioni standardizzate che si possa immaginare: non c'è granché da dire sulla regia di per sé, sull'uso della luce o delle inquadrature; sicuramente il regista usa uno stile essenzialmente, profondamente suo, ma molto – anche in questo cortometraggio – è dato al caso. Qui vediamo alternarsi sullo schermo, sovrapporsi e rincorrersi alcune immagini di Duchamp e delle sue opere, incluse la celebre Gioconda baffuta e la ruota citata nel titolo del lavoro; compare rapidamente anche l'alter ego femminile del francese, Rrose Sélavy, e la didascalia finale riporta l'epitaffio che Duchamp volle per la sua tomba: “D'altronde sono sempre gli altri che muoiono”. 12 minuti e qualche secondo di durata, rigorosamente in bianco e nero e senza alcun supporto audio. 6/10.
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