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Napoli spara

Regia di Mario Caiano vedi scheda film

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La recensione su Napoli spara

di mm40
2 stelle

Dopo Milano violenta (1976), ecco Napoli spara! (1977): la carriera di Caiano ha attraversato pressochè anonima peplum, spaghetti western e quindi poliziesco, insomma ha effettuato il più classico percorso per un regista non particolarmente dotato. Ed è difficile credere al modo di dire secondo cui la pratica rende perfetti, almeno in questo caso: perchè più si va avanti e più il poliziesco 'all'italiana' si involve - non solo con Caiano, chiaramente - perdendo in mordente, fantasia (caratteristica per la quale non ha mai brillato, d'altronde), perfino qualità della realizzazione. Perchè Gianfranco Clerici e Vincenzo Mannino, sceneggiatori, hanno scritto storie più godibili di questa e pure la scelta degli interpreti non pare molto ispirata; Leonard Mann è una controfigura perfino meno dotata (possibile? sì, possibile) di Maurizio Merli, oltrettutto doppiata dalla sua stessa 'voce', cioè quella di Pino Locchi; Henry Silva e Tino Bianchi hanno avuto un momento di gloria in questo filone truce e popolare, ma riesce difficile immaginarli in ruoli di fattura diversa. La storia è sempre la stessa, di una monotonia preoccupante: la metropoli è marcia, il cancro della malavita intacca ogni settore della società ed il solito commissario impavido è costretto a rimediare infischiandosene dei troppo rigidi limiti della legge. Si finisce addirittura - ultima scena della pellicola - con il lasciare a terra il cadavere di un bambino: ma il sapore è più quello di una sceneggiata, di un melodramma sguaiato, che quello di un thriller. Fra l'altro anche il nome stesso del commissario (Belli) ha 'qualche' assonanza con il Betti di Merli; caratteristica intrinseca al genere era quella di scopiazzarsi, fra le varie opere, vicendevolmente: ma qui con questo personaggio si rasenta il plagio. 2,5/10.

Sulla trama

A Napoli imperversa la camorra ed in particolare la banda del boss don Alfredo, capeggiata da Santoro; il suo acerrimo nemico, il commissario Belli, tenta in ogni modo di incastrarlo. Ma Santoro gioca sporco...

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