Regia di Phil Joanou vedi scheda film
Nei primi anni '80 un fatto cruento di cronaca scosse l'opinione pubblica e lasciò profonde ferite tra i parenti delle 47 vittime di un suicidio di massa che ebbe luogo nel terreno che una comunità religiosa capeggiata da un leader carismatico quanto pericoloso. Costui indusse i suoi proseliti ad avvelenarsi con l'apparente proposito di far tornare l'anima di ognuno a congiungersi con quella di quel Dio, dopo che, con la liberazione del corpo di suo figlio dai chiodi della croce, essa restò imprigionata nel corpo di tutti i suoi figli che il mondo diede alla luce.
In realtà quel folle è anche un esperto di veleni e miscugli in grado di togliere, all'apparenza, la vita, salvo restituirla con appositi antidoti.
Scopriranno tutto ciò due intrepidi fratelli reporter (non proprio a caso interessati alla macabra vicenda), che, trovata l'unica superstite a quel massacro di massa, all'epoca bambina, la convincono- neppur troppo a fatica - a tornare sul luogo del misfatto, per indagare sui misteri che ancora risiedono in quel luogo, apparentemente posseduto da presenze misteriose. Il ritrovamento di materiale registrato in VHS (ma c'erano già nei primi anno '80?), aprirà gli occhi a tutta la troupe, esponendola tuttavia ad un pericolo mortale di natura sempre più "metafisica" e misteriosa.
Diretto da quel Phil Joanou che tanto bene ci aveva fatto sperare nel bellissimo Stato di grazia del 1990 (e pure nell'altamente seducente, anche se imperfetto, thriller hitchcockiano Analisi Finale che riunì la coppia sexy per antonomasia Gere/Basinger), Verità sepolte sfrutta l'appeal sexy-satanico di un valido Thomas Jane, protagonista di tutte le numerose scene in flash-back incentrate sulla folle, misteriosa impresa del santone carismatico della setta, ma si perde nei soliti risaputi cliché da film horror banale e scontato, nella parte relativa alle indagini svolte dai due intraprendenti documentaristi, coadiuvati (si fa per dire) dalla ragazza sopravvissuta (una poco rassicurante Lily Rabe). Effetti speciali piuttosto consueti (ma il film risulta essere stato girato con un budget irrisorio, nonostante la presenza di due attori non proprio da saldo come Jessica Alba e il già citato Jane), ci conducono poco per volta ad uno svolgimento finale sviluppato secondo i più scontati parametri del film di genere. Peccato perché nella prima mezz'ora, qualcosa di ambizioso pareva esser tornato a far brillare un cineasta per troppo tempo abbandonato nell'oblio.
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