Regia di Woody Allen vedi scheda film
Ognuno incontra la persona giusta per sé (ma nel momento sbagliato).
Va abbastanza bene, diciamo, e si vede tutto ciò che siamo abituati a vedere nei film di Woody Allen, tuttavia non vola troppo alto. Mi sembra che qui il regista abbia recuperato i temi e le atmosfere di “Pallottole su Broadway”, cinismo compreso. Mi riferisco agli efferati omicidi mostrati con lo stesso tono leggero e quasi scherzoso con cui rappresenta momenti di tutt'altro tenore, come certi dialoghi ironici o i soliti party in piedi col bicchiere in mano. Ma mentre il cinismo del film del '94 lo trovai insostenibile, questo rimane, a mio avviso, sotto il livello di guardia.
Quanto ai contenuti, vediamo una volta di più una disanima sull'instabilità e la fragilità della coppia, insidiata sia dalle circostanze esterne (un matrimonio ingombrante) o interne (volubilità e fatali errori). Nel finale – in una scena peraltro molto riuscita nella sua semplicità – il regista comunica l'assunto che la felicità della coppia è impossibile, tra errori, interferenze, e decisioni tardive. Inoltre, il tema dei due fratelli completamente diversi, e di cui uno criminale e l'altro vittima o quasi, non è nuovo nei film dell'occhialuto di Manhattan: mi domando se nelle sue intenzioni non simboleggino due tendenze di uno stesso personaggio, delle quali una repressa.
Quanto agli attori, Jesse Eisenberg recita come Allen stesso, e Kristen Stewart devo dire che mi ha stupito in positivo.
Non è tra i migliori film di Allen, e anzi ha qualche difettuccio; tuttavia nel complesso non delude e soddisfa i fan del regista. PS: per qualche istante compare il personaggio del giovane Howard Hawks, uno dei migliori registi e sceneggiatori americani.
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