Regia di Fede Alvarez vedi scheda film
Messosi in luce con il remake de La casa, film prodotto direttamente da Sam Raimi, regista dell’originale, che torna anche questa volta nella stessa veste insieme allo sceneggiatore Rodo Sayagues e alla stessa protagonista Jane Levy, ormai "final girl" preferita del regista uruguaiano, Fede Alvarez ritorna nuovamente in un ambiente domestico, ancora una volta una casa sinistra e pericolosa, e anche in questo caso è piuttosto palese (almeno per me) l'omaggio ad un altro maestro dell'horror americano come il Wes Craven de La Casa Nera.
Questa volta Alvarez lascia completamente da parte il soprannaturale per perlustrare l'orrore che invece si nasconde nell'ordinario di una qualsiasi città americana, in questo caso la periferia degradata di Detroit (che ha fatto da scenario, tra l'altro, anche ad un altro recente e ottimo film horror, il It Fallows di David Robert Mitchell), e per protagonisti dei giovani emarginati qualunque, a rappresentazione di consolidate tipologie di genere, che il regista non si azzarda affatto a utilizzare per una qualche disamina sociale, seppur il film non faccia mancare uno spietato rimprovero all'avidità e al denaro come desiderio e bisogno primario, ma per costruire invece un perfetto meccanismo di suspense e tensione oltre che cupissimo e sanguinoso (seppur mai eccedendovi).
Nelle mani di un regista più ordinario si darebbe vita ad un film più convenzionale e dimenticabile, e invece il talento di Alvarez riesce a immergere lo spettatore in un orrore fatto di silenzio e di una oscurità mai completa, o comunque mai paragonabile a quella degli stessi protagonisti, nessuno dei quali veramente buono o cattivo e nel quale i confini dell'uno o dell'altro spesso si confondono, rovesciandone spesso e volentieri i ruoli a secondo dei diversi colpi di scena e attraverso sequenze thrilling costruite spesso con grande inventiva.
Il film aggrega un cast piuttosto valido a partire dalla protagonista Jane Levy, e a Dylan Minnette e Daniel Zovatto (quest'ultimo anche in It Fallows), volti giovani e puliti ma funzionali ai rispettivi ruoli, e a cui si aggrega la sorpresa Stephen Lang, visto spessissimo in molti film ma sempre in ruoli secondari ma a cui Alvarez affida un personaggio con una propria storia e una psicologia ben definita e a cui l'attore riesce a donare non solo carisma ma anche una prorompente fisicità.
VOTO: 7
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