Regia di Fede Alvarez vedi scheda film
L'uruguaiano Fede Alvarez, classe 1978, dopo aver diretto La casa è stato accolto come una delle stelle nascenti dell'horror. Ci sarebbe da dar ragione ai critici nel vedere questo Man in the dark se ci si fermasse all'uso della macchina da presa, al montaggio e all'assemblaggio di un copione ricco di colpi di scena. Il problema è che la sceneggiatura è del tutto implausibile e ha più buchi di un groviera. La storia che racconta è quella di tre giovani dalle psicologie disegnate con l'accetta che decidono di andare a rubare qualche centinaio di migliaio di dollari a un uomo di mezza età (Lang), un cieco misantropo veterano della Guerra in Iraq. L'uomo, che ha perso la sua bambina in un incidente d'auto causato da una ragazza, sa però benissimo come difendersi, ha un rottweiler pronto all'attacco e segreti importanti nascosti in cantina.
Se si insegue l'effetto suspense un tanto al chilo, questo è il film perfetto. Ma se si vuole aderire alle tracce del cinema geometrico e impeccabile di Hitchcock, il maestro del brivido, allora è meglio scegliere altro, a dispetto del successone che questa piccola produzione ha ottenuto al box-office americano.
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