Regia di Stefan Ruzowitzky vedi scheda film
"Horror" modestissimo, da evitare accuratamente
In un imprecisato futuro, l'umanità è alle corde, perchè si sta diffondendo a macchia d'olio un'epidemia,la cui infezione provoca una sorta di rabbia assassina ,trasformardo le persone in ipercinetici e famelici zombie,basta un morso e si diventa animali predatori e anaffettivi,contro cui i pochi superstiti,riparati in una base segreta sotterranea,cercano di combattere.Un drappello di militari e un’equipe medica guidata da una bella scienziata, è a caccia del "paziente zero" che potrebbe permettere di isolare il virus e sintetizzare un'antidoto al morbo.Ad aiutarli Morgan che è l'unico uomo che pur colpito,non manifesta la malattia e anzi ha acquisito l'abilità unica di riuscire a comunicare con i morti viventi e spera di usarla per scoprire una cura e salvare cosi anche la moglie colpita dalla malattia.Quindi sottopone a interrogatorio l'idrofobo di turno,in un copione che si ripete all'infinito,tra convulsioni, scatti d’ira, sporadici incidenti e qualche morto.
In un surreale quanto improbabile e irritante colloquio con un ex professore,tenuto saldamente legato ad una poltrona,per impedirgi i suoi impeti cannibaleschi,che dopo aver contratto la malattia, ha sterminato la sua famiglia,emergerebbe che questo sarebbe un passo evolutivo nel cammino dell'umanità e che come tale non può essere fermato dai pallidi tentativi dei pochi supersiti, che debolmente e vanamente resistono al cambiamento ineluttabile.
Dai tempi della "notte dei morti viventi"del lontano 1967, ne è passata di acqua sotto ai ponti e la cinematografia ha declinato in tutte le salse un filone magico,una vera miniera, che ha consentito tra sequel,prequel, reboot e varianti,di sfruttare un' idea originariamente vincente.Solo che ormai pur prolifico,il settore sembra in via di esaurimento, anzi pare addirittura estinto.Questo film è l'ennesima riproposizione,peraltro noiosa e con una sceneggiatura ai limiti del ridicolo,del solito soggetto trito e ritrito.
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