Regia di Dean Devlin vedi scheda film
Un popcorn movie letargico e frigido.
I tasti che tocca – l'annientamento del pianeta Terra da parte dell'uomo, il suo dovere di porvi rimedio a livello collettivo – sono attuali e dolenti. Eppure, al rabberciato catastrofismo di Geostorm è faticoso credere anche solo per mezzo minuto. Colpa dei brutti e improponibili effettoni al computer? Dell'indecente sceneggiatura di Dean Devlin, collaboratore fisso di Roland Emmerich (insieme hanno scritto I nuovi eroi, Stargate, Independence Day e il remake americano di Godzilla) che qui esordisce come regista sprecando un così ricco gruppo di attori? Dei furti colposi di cui Devlin si macchia pescando da Deep Impact e The Day After Tomorrow nella vana speranza che nessuno se ne accorga? Dell'ottimismo insincero che si ravvisa nelle parole in voice over della figlia del protagonista? Col rapimento (a fin di bene) di Andy Garcia Presidente degli Stati Uniti e l'agnizione delle intenzioni truffaldine del Segretario di Stato Ed Harris arriva sulla ribalta un pochino di movimento, che però non solleva dal baratro un popcorn movie letargico e frigido. Il pot-pourri di generi è rovinosamente inconcludente, dato che l'inopportunità dei parecchi alleviamenti comici sbarra il passaggio a quel minimo di senso tragico – in fondo, è in bilico il destino dell'umana specie – che servirebbe.
Deprecabili musiche di sottofondo di Lorne Balfe.
Film DELUDENTE (4) — Bollino VERDE
VISTO al CINEMA
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