Regia di Joseph Cedar vedi scheda film
Bel film insolito e interessante. Ottima la prova di Richard Gere
Norman Opphennaimer,l'ormai eterno ufficiale e gentiluomo Richard Gere, è un millantatore dal cuore d’oro,un rompiscatole di mestiere,un mercante di promesse, un trafficante di favori, un sistematico investitore di aspettative a lungo termine,un mistificatore "in buona fede",sostanzialmente un sognatore che scambia illusioni.Norman non ha nessuno a parte se stesso, e dove pernotti o viva rimane un mistero,è un uomo sconfitto dalla vita,ma che non si rassegna, che telefona notte e giorno per provare ad arrampicarsi sulla parete del successo, senza mai riuscire a scalarla,Sul suo biglietto da visita si legge “consulente strategico”, ma in realtà,lui si sente come l'uomo che risolve i problemi" come Mister Wolf"se le serve qualcosa io gliela trovo!".la sua incredibile vita è una ragnatela di relazioni inutili, tese ad acquisire una fama e un potere che non arriveranno mai,senza intenti malevoli,con ingenuità fanciullesca,tampina uomini potenti, si introduce in case altolocate,ma quasi sempre con esiti disastrosi, Gere incanta ancora con il suo fascino, e si destreggia nella burrasca vestendo i panni di questo insolito personaggio, che anela ad una impossibile felicità e cerca di soddisfare se stesso e il prossimo,
Quando Micha Eshel,un giovane politico che alcuni anni prima ha ricevuto la solidale "consulenza" di Norman,in solido un regalo di 1100 dollari,cioè delle scarpe di lusso, viene eletto Primo Ministro,Norman potrebbe avere la sua "occasione"
Nonostante il ritmo blando, appesantito da una suddivisione in cinque atti, ci si appassiona alla singolare e versatile personalità del protagonista, perché viene svelata un pò alla volta. All'inizio Norman appare come un tipo stravagante e irritante, con gli auricolari del telefono sempre nelle orecchie, alle prese con qualsiasi conversazione,che possa portarlo ad appagare il suo spasmodico desiderio di riconoscimento,poi lo si vede impacciato, goffo,prigioniero di un mondo tutto suo, pieno di interconnessioni alle quali resta però alieno,Norman non è spinto ad agire dalla avidità, ma dal desiderio dell'altrui approvazione,è un disadattato, condannato a una vita di tribolazioni e autoinganni,animato dal desiderio autentico di rendersi utile. L' invisibilità e la disperata solitudine, lo hanno spinto verso un utopico riscatto che, unito alla vocazione altruistica, lo spinge a cercare la contiguità con persone che stanno sotto i riflettori. Norman ha bisogno della loro luce, per illuminare se stesso e della loro riconoscenza per dare un senso alla propria vita. Cosi il film ci regala un personaggio che prima suscita repulsione, poi comprensione e infine pietà.In un mondo di lupi pronti a sbranarsi lui è un agnellino pronto a sacrificarsi.
Film insolito ed interessante
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