Regia di Alexandros Avranas vedi scheda film
Vedere Jim Carrey totalmente inespressivo è un'esperienza da provare almeno una volta nella vita. Da vedere, un giorno che non avete fretta, quando fuori piove, e la noia vi abbraccia. Tutto sembrerà più allegro. Due stelline gliele do, mezza di incoraggiamento.
Un uomo, che chiamerò Sadosky (non sono riuscita a trovare come si scriva) viene ritrovato legato annegato in un fiume. Le indagini vengono presto chiuse per mancanza di indizi.
Il film comincia così a metà della storia. Un poliziotto (Tadek) alle porte della pensione e con l'intento di uscire in grande stile, decide di riaprire le indagini sull'omicidio di cui sopra e segue una pista che lo conduce ad un locale chiamato "La gabbia" dove si pratica sesso estremo. Locale frequentato sia dalla vittima (che ne era il proprietario) che da tal Kozlow, un romanziere di discreto successo, del quale in un libro sembri spieghi nei dettagli le varie fasi della vita di una delle ragazze del locale e della morte dell'uomo (che fantasia ragazzi!).
Lo scrittore, personaggio ambiguo ( e vorrei vedere che non lo fosse!) ha una relazione con una donna apparentemente fragile, tossicodipendente, con una figlia piccola che lo copre e che si rivelerà un'ex ragazza de "La gabbia".
Il detective riesce ad arrestare ed interrogare Kozlow, ma in mancanza di ulteriori prove, si trova costretto a rilasciarlo. Lo scrittore però gli scatenerà contro il comando di polizia e l'opinione pubblica asserendo che è stato violentemente interrogato e intimidito dallo stesso Tadek (anche qui con particolari ripresi dal suo ultimo romanzo).
Il superiore di Tadek crede in lui, ma è costretto a toglierlo dall'incarico raccomandandogli di continuare comunque le indagini in quanto è convinto della colpevolezza di Kozlow.
Il detective ha contro lui anche la moglie che inspiegabilmente lo intralcia nel suo lavoro: probabilmente non gli va giù che prima di andare in pensione il marito voglia un riscatto sociale da un' indagine precedente finita male: valla a capire!
Per trovare altri indizi Tadek entra di nascosto a casa di Kasia la fidanzata di Kozlow. Lei rientra con lo scrittore, sembrano non accorgersi che in casa c'è il detective e hanno un discussione che fa capire il loro rapporto burrascoso. Successivamente lei va da Tadek e gli dice di essersi resa conto dell' intrusione in casa sua, poi gli fai vedere i segni che presumibilmente Kozlow le ha lasciato addosso e per riconoscenza Tadek fa sesso con lei e la pista di botte (su richiesta di lei). Mah!
Prevedibilmente Kozlow va da Tadek e ammette l'assassinio...no, non era questo prevedibile ma bensì il fatto che venisse in commissariato per percularlo e fargli sapere di essere a conoscenza che l'investigatore ha stuprato la sua ragazza.
Nel frattempo Kasia viene effettivamente stuprata dal capo della polizia che era, al tempo, il detective che aveva archiviato le indagini per omicidio di Sadosky.
In un lampo di genio Tadek vada lei, le dice di aver capito che è lei la protagonista del romanzo di Kozlow, che è stata lei e raccontargli la storia di Sadosky e a spingere il suo amante ad ammazzarlo.
Minacciata da Tadek, che le dice che le avrebbe tolto la figlia se non avesse messo per iscritto la sua stessa ammissione di colpa, Kasia firma la dichiarazione in cui testimonia che anche il capo della polizia è coinvolto.
Quindi Kozlow viene accusato dell'assassino e incarcerato, e il capo della polizia viene arrestato.
Tutto bene quel che finisce bene? No.
Per farla breve Tadek viene a sapere che Kozlow era all'estero al momento dell'omicidio di Sadosky e che il suo superiore aveva ordito tutto sto casino, manovrando mezzo mondo, al fine di togliere di mezzo il capo della polizia e prenderne il posto. Tadek prima va in carcere per dire a Kozlow di sapere della sua innocenza, poi manda alle testate giornalistiche in modo anonimo le prove dell'innocenza di Kozlow, e infine va da Kasia per chiederle quale sia la verità perché ormai aveva perso tutto, lavoro e famiglia.
Kasia aveva ucciso effettivamente durante un gioco erotico finito male Sadosky e si era fatta aiutare (non so bene come) da Kozlow innamorato perso di lei, per venirne fuori. Lui praticamente un deficiente, insieme fanno una coppia di deficienti.
Mentre lei le racconta sta follia, Tadek beve un liquore che lei gli offre (eccolo dove era il terzo deficiente, me l'ero quasi perso!) e cade come corpo morto cade.
Morale: diffidate delle donne polacche (scherzo ovviamente) e che sia buono o cattivo il buon Marton non fatevelo scappare (e non sto scherzando). Se poi qui lo doppiava Pedicini, stavolta inutilmente prestato a dare un po' di spessore a Jimmy, avrebbe fatto bingo. Brava comunque anche la Charlotte, espressiva q.b.
Invece vedere Jim Carrey totalmente inespressivo è un'esperienza da provare almeno una volta nella vita. Non so come il regista possa essere riuscito nell'intento di spegnere completamente ogni espressione nel suo volto. Immagino le istruzioni: "Jim, di meno, di meno, ecco, ancora un po' meno, ancora un pochino..ok, morto, perfetto! Ciaaaaak!". Praticamente la narcolessia indotta dal film è l'unico picco di vivacità che noterete durante il film, anche il mio divano sembrava prendere vita al confronto. Ad ogni modo gira abbastanza velocemente, forse merito di un montaggio tutto sommato ben ritmato. Fotografia classica dei film scandinavi nei toni grigio-verdi, sceneggiatura scarna, dialoghi bah, di che si vuol parlare?
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