Regia di Carlo Vanzina vedi scheda film
Prima cosa: questo film è orrendo e indifendibile. Seconda cosa: ho riscontrato quello che ciclicamente accade, cioè che i critici, dopo aver bastonato per anni la commediaccia all'italiana -quella becera vanziniana- all'improvviso -come se si fossero messi d'accordo- ne recensiscono una in termini se non elogiativi comunque tiepidi, quasi mossi da un desiderio comune di rivalutazione. E io non me ne spiego la ragione, visto che il film in oggetto, per esempio, rispecchia in pieno il solito clichè, fatto di banalità, tanta paraculaggine e un pizzico di volgarità (meno del solito, che Boldi è tramontato). Come a dire che il cinema dei Vanzina è morto ma in realtà è rinato sotto un'altra forma, non poi così differente. Va detto che anche qua rutti e scorregge sono presenti ma in forma ridotta, non possono mancare, ma il ruolo prevalente è affidato a una serie sfiancante di schermagliette amorose da latte alle ginocchia. Abbiamo queste coppiette demenziali che si scoppiano poi si riaccoppiano, in una girandola di tradimenti legati a terribili giochi degli equivoci degni delle sceneggiature peggiori del nostro cinema di commedia. Non manca neppure il classico finale tra i fumi e le fiamme di una fetida discoteca. Cosa mi dà più fastidio? Lo dico subito. Pe r esempio vedere Max Tortora che scimmiotta di continuo l'Alberto Sordi che fu, quando non ne è assolutamente all'altezza, perchè non basta fare la caricatura del paraculo, sarebbe troppo comoda (Tortora caro, ad Albertone non gli lustri manco le scarpe!). Per non parlare poi di certi critici che hanno osato accostare le schermaglie tra (ancora) Tortora e Paola Minaccioni alla straordinaria performance che vide protagonisti Giancarlo Giannini e la splendida Mariangela Melato. E qua m'incazzo sul serio. La Minaccioni è amatissima da tutti, molti la trovano irresistibile: per me è sopravvalutata e la vedo bene solo se confinata a certi inutili programmi che RadioDue affida puntualmente nei week end a coppie femminili di conduttrici che cicaleggiano per ore sul nulla assoluto. Se questi attori (quelli più popolari che ho citato) appaiono scarsi e serviti male da una sceneggiatura penosa, quelli giovani (le coppiette cui sopra accennavo) fanno proprio tristezza nei loro clichè da gggiovani discotecari.
Signori critici, ma sul serio ci trovate qualcosa in questa commedia volgarotta e stupidina?
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