Regia di Michel Ocelot vedi scheda film
Una storia semplice ma profonda per raccontare i colori dell'umanità.
Non vedevo un film di Ocelot dallo straordinario Azul e Azmar, del 2006.
In questo 'Dililì...' ritrovo tutte le caratteristiche che mi avevano fatto innamorare del cinema dell'autore africano: una tecnica di animazione personale e raffinata, uno stile di racconto personale e accattivante, una profonda umanità e ricercatezza dei personaggi, un tripudio di colori e di forme e un messaggio educativo ma mai pedante, volto ad andare oltre le differenze di genere, di ceto sociale, economico, di nazionalità.
Il cinema di Ocelot, come quello di Miyazaki, è profondamente universale. Adatto ad ogni genere di spettatore. Ha inoltre la capacità, che spesso difetta all'animazione americana, di rilassare in profondità chi guarda, di fornirgli una visione del mondo più alta e unitiva. E' un cinema piacevole e militante al contempo.
La storia è elementare, ma non lo sono le psicologie dei personaggi, la quantità di spunti storici, tematici e artistici forniti. E' il film perfetto da far vedere nelle scuole di ogni ordine e grado, per intavolare discussioni sulle differenze di genere, generazione, forma mentis, il periodo storico della Belle Epoque, la cultura francese e quella delle sue ex-colonie.
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