La recensione su Quando hai 17 anni

Tre trimestri di un anno scolastico, tre trimestri della vita di due giovani, forti e prestanti, svegli e ben ambientati nel loro ambito familiare. Tre trimestri in cui avviene tanto, molto di più di ciò che un giovane si possa aspettare, nonostante la vita giovanile sia sempre e per tutti gli adolescenti piena di speranza e di attesa di novità e di miglioramenti. Quindi, come si suol dire sempre in questi casi, un racconto di formazione ma stavolta non basta, in quanto può sembrare perfino riduttivo: è più di un periodo di formazione per Damien e Thomas, avendo modo di essere influenzati e non poco da consigli e rimproveri da una persona intelligente, positiva e di mentalità aperta quale è la mamma di Damien. Non per niente alla fine delle quasi due ore noteremo che i due giovani sono più maturi e convinti della loro strada e delle loro scelte.

Quando hai 17 anni (2016): Kacey Mottet Klein, Corentin Fila

Basteranno quindi i tre trimestri per far crescere i ragazzi, perché il quarto trimestre, che è quello della vita, quello che si affronta da uomini e donne, è quella che va vissuta a fronte alta, fieri delle proprie scelte, anche – e soprattutto in questo caso – della propria sessualità. André Téchiné non è nuovo ad affrontare l’argomento delicato della sessualità e il mondo della giovinezza, argomenti sempre trattati con delicatezza e sicurezza, ogni volta con mano ferma di regista.

Quando hai 17 anni (2016): Kacey Mottet Klein, Corentin Fila

Quando hai 17 anni (2016): Sandrine Kiberlain

Le connotazioni che affluiscono nel racconto del film e sui caratteri di Damien e Thomas, ormai alle soglie della maturità scolastica, hanno le caratteristiche della diversità pur nelle sue varie sfaccettature. Entrambi sono personaggi isolati e senza amicizie, anche se cresciuti nel più totale affetto familiare, ma Damien è un giovane che sta vivendo un momento importante della sua vita perché sta arrivando a capire la sua omosessualità latente e nascosta e quindi – come non capirlo? – più che cercare amicizie preferisce essere un solitario, studia tanto e aiuta la madre, il medico Marianne con marito lontano, militare in missione in Medioriente, anzi spesso le cucina ottime pietanze. Thomas è un ragazzone di colore adottato da una coppia matura di allevatori di montagna e con la sensazione di essere “diverso” sulla pelle e con la gran voglia di diventare un giorno un veterinario. Due diciassettenni quindi così lontani di estrazione e di abitazione ma così simili nella solitudine e nell’isolamento dal resto della classe del liceo scientifico che frequentano; ma anche così vicini nell’accontentarsi di quello che per adesso la vita offre loro. Si guardano male, in cagnesco direbbe il poeta: sono due animali che si annusano e non si piacciono, segno inequivocabile che invece si attirano. Si odiano per non avvicinarsi, si scontrano fisicamente più volte, ma il rendez-vous sta semplicemente maturando nella maniera che il destino sta costruendo. È inevitabile, sarà inevitabile e necessario allorquando un avvenimento per ciascuna delle due loro famiglie cambierà il futuro.

Quando hai 17 anni (2016): Kacey Mottet Klein, Corentin Fila

Téchiné ha saputo sapientemente, come le altre occasioni d’altronde, costruire un racconto molto originale con un percorso narrativo che a tratti sorprende, molto ben girato e recitato alla grande dai tre attori principali: l’indagine psicologica del regista francese è la chiave giusta di lettura, mostrando le sfaccettature dei loro caratteri, le loro titubanze e le loro speranze, e non solo dei due giovani. La bellissima figura della mamma Marianne è tratteggiata con chiarezza e lo spettatore percepisce perfettamente la sua educazione aperta e ferrea nello stesso tempo che cerca di trasmettere al figlio e al suo amico, ora premiandoli ora redarguendoli fermamente, facendoli frequentare e separare a seconda delle necessità educative, senza batter ciglio quando il figlio le svela il suo coming out. Il regista pilota con sicurezza questa opera che parte come una tranquilla storia come potremmo definire la solita commedia francese e che invece vira verso il drammatico con l’evolversi degli avvenimenti. Bravissimi i due giovani attori, uno dei quali, Kacey Mottet Klein, avevamo ben conosciuto da ragazzino nell’ottimo Sister di Ursula Meier, mentre dell’altro, Corentin Fila, si percepisce che ne sentiremo ancora parlare. Menzione a parte per la nota e bravissima Sandrine Kiberlain che interpreta la mamma di Damien con forte realismo, in maniera efficace e intensa.

Quando hai 17 anni (2016): Sandrine Kiberlain, Kacey Mottet Klein, Corentin Fila

Un film molto originale, quindi, con un percorso narrativo che a tratti sorprende. Una bella storia di turbolenze giovanili ma raccontata con mano delicata.