Regia di André Téchiné vedi scheda film
Delicatissimo, una piccola perla
Film delicatissimo.
Belle le riflessioni della madre che danno fiducia e coraggio nella vita.
Bella la caratterizzazione di Tom: saggio per le sofferenze che la vita gli ha inflitto, aggressivo per difesa, terrorizzato dal pensiero di un nuovo abbandono.
Rilevanti gli input psicologici: Tom diffidente e restio ad accettare aiuti (perché straniero ed adottato?), la madre anche troppo protettiva col figlio, la corsa finale di Tom che sembra un volo e il suo sorriso liberatorio, Damien che riesce ad indossare l'orologio del padre.
Poi un dubbio: non è che il riportare Tom a casa, dopo la scazzottata a Damien, riveli un trattarlo da oggetto, perché straniero e adottato? Differenza classista?
Qualche sbavatura nella sceneggiatura, a volte banalina: la battuta più importante di Tom, verso la fine, poteva essere diversa (quando verrà il cinema open-source?)
Qualche imprecisione: l'ora legale invece della solare, la bottiglia di vino sul tavolo che cambia posizione da una scena all'altra.
La colonna sonora dei titoli di coda lascia un po' di malinconia: che sia voluta?
Belle le sfumature dei toni di voce dei due ragazzi, ma forse è un merito dei nostri doppiatori.
Rotto il tabù dell'omosessualità africana.
Fiducia e rinascita, superate le proprie paure.
Per chi ha vissuto male i propri 17 anni, un film da vedere e rivedere, sperando nei neuroni specchio.
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