Regia di Isao Takahata vedi scheda film
Nel 1972 Hayao Miyazaki si recò armato di schizzi e disegni in Svezia dall’autrice di Pippi Calzelunghe, Astrid Lindgren, per comprare i diritti della bambina magica e monella. Ma a fronte delle sue aspettative, non avendo la stessa tenacia e fortuna di Walt Disney con Pamela Lyndon Travers l’autrice di Mary Poppins, si sentì corrispondere un bel secco No!
E quindi lui però non propriamente con il morale a pezzi scrive e disegna la storia di Mimiko bambina palesemente somigliante a Pippi specialmente nelle trecce e nel rosso dei capelli, però francamente molto più sopportabile nel carattere, proprio usando i bozzetti del film mai realizzato Pippi Calzelunghe: The Strongest Girl in the World (Nagakutsushita no Pippi, Sekai Ichi Tsuyoi Onna No Ko).
Questo avveniva ben prima della realizzazione dello studio Ghibli che avverrà nel 1985, qui viene prodotto dalla Tokyo Movie Shinsha con la regia del fedele amico Isao Takahata.
Mimiko orfana dei genitori, che avrà circa 6-8 anni, vive con la nonna in una casa vicina ad un bosco di bambù, un giorno l’anziana signora deve partire per un viaggio e quindi costretta con difficoltà a lasciare la bambina completamente sola ma autosufficiente. Tutti al villaggio sanno che rimarrà sola in casa in una sfilata dove molti la salutano facendo notare proprio questa condizione di solitudine, ma lei non se la prende e salta e gioisce facendo vedere spesso e volentieri le mutande a tutti in paese che ridono di gusto a vederla passare.
[Nda] Si capisce già da qui quanto possiamo essere lontani da questo mondo orientale partendo dal presupposto che non lasceremmo mai noi una bambina così piccola, senza un tutore a vigilarla. Ma in fin dei conti già da piccoli i bambini giapponesi prendono da soli la metropolitana essendo luogo abbastanza sicuro.
Ci sarà subito un certo naturale feeling tra lei e i due panda, i quali rimarranno a vivere con lei colpiti dall’entusiasmo e dal fatto che sia sola, Papanda chiederà a Mimiko di diventare il padre che gli manca e in cambio lei faccia da mamma a Pan.
Papanda ricorda tanto la fisionomia del futuro Totoro specialmente nel character design e ci sono molti volti familiari visti successivamente in Conan ragazzo del futuro, e in tutta l’animazione di Miyazaki e Takahata.
Il film comunque è una storia semplice e breve ma piacevole nel suo svolgimento con una piccola parte di tensione nel blocco centrale di entrambi gli episodi, ma che si risolve in maniera veloce senza troppi traumi. Praticamente si può quasi definire un antesignano di Masha e Orso tanto che anche quest'ultima vive sola e orso si può dire che è più di un padre.
La seconda parte realizzata nell’anno successivo 1973 Panda Kopanda amefuri s?kasu no maki (Panda, piccolo panda - Il circo sotto la pioggia) ricorderà molto le vicende dell’inondazione del futuro Ponyo sulla scogliera.
Da vedere e rivedere insieme ai vostri piccoli, ma anche per voi adulti che volete completare la filmografia del duo Miyazaki-Takahata.
La canzoncina iniziale la canterete come un mantra dopo circa un minuto!
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