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La principessa e l'aquila

Regia di Otto Bell vedi scheda film

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La recensione su La principessa e l'aquila

di pazuzu
7 stelle

 

Sui monti Altai, nel nordest della Mongolia, la tradizione vuole che da duemila anni i nomadi Muslim maschi si succedano, di padre in figlio, nel ruolo di "cacciatore con l'aquila", secondo quella che non va letta come un'investitura o una sorta di eredità, ma come una vera e propria vocazione: ogni figlio maschio, quando pronto, ruba dal nido un aquilotto che terrà con sé fino ad un tempo limite di sette anni, termine oltre il quale sentirà il dovere di lasciarlo volare via libero.
Dopo un'intera infanzia passata accanto al padre, cacciatore con l'aquila, all'età di 13 anni Aisholpan ha deciso di sfidare le convenzioni, riproponendosi di diventare la prima donna cacciatrice con l'aquila, nonostante i pareri contrari degli anziani del villaggio, che da sempre reputano le donne troppo deboli e fragili per un simile lavoro e più adatte ai lavori domestici.

 

 

Visibilmente (e comprensibilmente) affascinato da un costume così singolare e dal genuino entusiasmo della ragazzina, il regista Otto Bell si è recato in Mongolia con pochi mezzi ed una squadra numericamente ridotta all'osso per seguire e filmare prima le esperienze formative di Aisholpan come addestratrice, e poi i tre momenti salienti del suo "percorso di formazione": il furto di un aquilotto dal nido, la partecipazione trionfale al Golden Eagle Festival, e la caccia invernale alla volpe.
Favorito dallo splendore dei paesaggi ed aiutato da un quantomai calzante commento sonoro new age, The Eagle Huntress è semplice nella dinamica del racconto e forse a lungo andare ripetitivo, ma vale sicuramente una visione in quanto preziosa finestra su un mondo misterioso e seducente, che da un lato svela i dettagli di quella che a quelle latitudini è una vera e propria ragione di vita, e dall'altro testimonia il coraggio e la temerarietà di una tredicenne dal fisico forte ma tutt'altro che mascolina nello spirito, che ha osato sfidare le convenzioni e, forse inconsapevolmente, tirar giù uno dei tanti steccati che impediscono alle donne di agire in piena autonomia.
Presentato nella Selezione Ufficiale dell'XI Festa del cinema di Roma ma passato in precedenza già - tra gli altri - al Sundance e a Toronto, The Eagle Huntress è già stato venduto in tutto il mondo (Italia compresa, con il titolo La principessa e l'aquila), con rumors su eventuali/possibili/probabili candidature ai prossimi Oscar, e in cantiere una versione animata prodotta dalla 20th Century Fox.

 

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