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Tango per la libertà

Regia di Alberto Negrin vedi scheda film

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La recensione su Tango per la libertà

di mm40
3 stelle

1976, Marco Ferreri è viceconsole italiano in Argentina. Nel Paese una rivolta militare porta al potere Jorge Videla; la dittatura si fa da subito insostenibile e Ferreri si batte con ogni mezzo per far scappare centinaia di persone. 

Un fatto storico abbastanza recente - il golpe orchestrato da Videla accadeva quarant'anni esatti prima dell'uscita del film, cioè nel 1976 - e un romanzo di partenza, Niente asilo politico di Enrico Calamai: la sceneggiatura di Tango per la libertà (titolo fra i più prevedibili e quindi banali a disposizione) pesca un po' dalla Storia e un po' dalla finzione, per proporre un racconto tutto sommato attendibile di quello che può accadere in un Paese piegato da una dittatura. Un Paese lontano geograficamente, l'Argentina, ma culturalmente molto vicino all'Italia, e una data neppure troppo distante: l'insegnamento è insomma fruibile anche dal pubblico di questo lavoro, comunque affatto esente da pecche. Che possono essenzialmente racchiudersi nell'aggettivo 'televisivo': una trama lineare e allungata all'inverosimile pur di raggiungere i necessari duecento minuti circa di durata, atti alla duplice trasmissione, cento minuti per volta, in prima serata sulla rete ammiraglia della tv di Stato; una recitazione modesta, fra volti noti del piccolo schermo e nomi di non particolare rilevanza; una confezione sufficientemente curata per il contesto, ma ben lontana dagli standard del cosiddetto cinema. Alberto Negrin, veterano della tv pubblica, gira per la Rai dall'inizio degli anni Settanta, quando le fiction erano ben altra cosa; gli va riconosciuta quantomeno una caparbietà non indifferente nel proporre lavori costantemente impegnati dal punto di vista sociale, morale, politico. Nel cast troviamo fra gli altri Alessandro Preziosi, Anna Valle, Rocio Munoz, Franco Castellano, Giorgio Marchesi e Simone Gandolfo; il team di scrittura comprende, oltre a Negrin, Nicola Lusuardi, Antonio Manca, Andrea Porporati, Eleonora Cimpanelli e il produttore Francesco Scardamaglia. 3,5/10.

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