Regia di Damien Chazelle vedi scheda film
Splendido, splendido film, si può dirlo senza timore e senza bisogno di meditare all'infinito, così come viene spontaneo fare non appena le luci si riaccendono in sala, quando dopo un paio d'ore di fissità frontale si gira la testa a destra, o a sinistra, per cercare lo sguardo di chi ha visto il film con noi e condividere la prima impressione a caldo. Sarebbe un delitto non conservare e non restituire almeno un po' dell'entusiasmo e dell'emozione che il giovane Damien Chazelle ci trasmette con una generosità davvero inusuale, lanciandoci addosso un film pieno di idee, di vita e di una gran voglia di fare cinema.
La La Land (2016): scena
Il pubblico oggi è mediamente recalcitrante di fronte all'idea del film musicale e non è difficile comprenderne le ragioni, forse il timore che scrittura e svolgimento rimangano schiacciati sotto il peso dei numeri danzati e cantati, forse quella strana sensazione di sospensione narrativa che cala ogni qualvolta si inserisce il segmento musicato o forse un certo scetticismo nei confronti di un genere che sembra irrimediabilmente legato al passato. Chazelle sembra consapevole di questa diffidenza diffusa e aggira efficacemente tutti gli ostacoli dosando narrato e musica senza eccedere con la seconda, scandendo i tempi con sensibilità moderna, di fatto concependo il suo ispiratissimo La La Land come un film con una colonna sonora animata dall'interno delle scene e dagli stessi suoi protagonisti.
La La Land (2016): Emma Stone, Ryan Gosling
Le iniziali performance di gruppo, girate con disinvoltura acrobatica, omaggiano più fedelmente i grandi classici di genere, ma man mano che la storia stringe sull'incontro tra Sebastien e Mia canto e danza diventano dirette espressioni delle emozioni in campo, effetto magico della chimica tra loro due, spaccatura della dimensione reale da cui fuoriesce un torrente di stati d'animo e tutto questo è condotto lungo un continuum di scelte indovinate, di invenzioni semantiche e di scrittura assolutamente brillante. Jazz strumentale, le evocative composizioni originali di Justin Hurwitz, fantasia coreografica e ottimo risultato esecutivo rendono molti momenti guidati dalla musica decisamente trascinanti, ma non si pensi per questo che la storia d'amore tra Seb e Mia sia di per se' pretestuosa o in secondo piano, anzi, l'evoluzione del loro sentimento sperimenta oltre alla gioia e all'incanto dell'innamoramento anche dubbi, incertezze e trepidazioni verosimili, espresse come solo certo taglio da cinema indipendente - uno spirito piacevolmente giovane e informale serpeggia clandestinamente nel film nonostante si parli di Hollywood - riesce a rendere con tali grazia e freschezza. Rivedendo il film ci si rende conto di come ogni singola scena sia stata pensata e nutrita per avere una sua ragione d'essere goduta. Insomma estro, sincerità di intenti e vero amore per la musica alla base di tutto, un atteggiamento sano e proficuo che credo troverebbe in sintonia anche uno come John Carney, tanto per intenderci.
La La Land (2016): Emma Stone, Ryan Gosling
La La Land (2016): Emma Stone, Ryan Gosling
Impossibile non soffermarsi sul gran lavoro svolto da Emma Stone e Ryan Gosling: più vibrante lei, più introverso lui, entrambi titolari di prove davvero notevoli. Che errore sarebbe stato scritturare due cantanti o due ballerini! Avremmo forse guadagnato in perfezione ma perso l'occasione di percepire la spontaneità e l'emozione, l'impegno profuso in scene che immaginiamo provate e riprovate chissà quante volte, qualche umanissimo inafferrabile imbarazzo ma anche la palpabile soddisfazione di aver raggiunto un risultato comunque ottimo, seppur in un campo minato, che i due attori donano al film mettendosi in gioco anche fisicamente dall'inizio alla fine. Nessun risparmio e nessuna dispersione di energia, anche l'evidente feeling professionale che si apprezza tra loro è stato convogliato dentro i personaggi di Seb e Mia, così come l'entusiasmo e la classe con cui hanno portato sullo schermo la storia di due ragazzi a cui non possiamo che augurare di realizzare i propri sogni. Il magico rush finale colpirebbe al cuore anche una statua di sale e l'ultimo, eloquente sorriso di Emma Stone lo terremo in serbo per i momenti di scoramento.
La La Land (2016): Damien Chazelle, Ryan Gosling
La La Land (2016): Emma Stone
Alla sua terza prova dopo Guy and Madeline on a Park Bench e Whiplash, con La La Land Damien Chazelle fa il grande salto tenendo i nervi ben saldi, idee e passione non gli mancano, il risultato è una meraviglia.
La La Land (2016): Damien Chazelle
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Ciao Elena, non puoi immaginare quanto mi faccia piacere leggere note così entusiastiche.
"La La Land" è stato il mio primo film visto a Venezia, alle 8.30 di mattina, alla mia prima esperienza veneziana, ho subito pensato "figo sto festival".
:)
Francamente, avevo già capito tutto, e non sono stato il solo eh, chiaro che questo successo vada oltre, ma secondo me è meritatissimo.
E non c'è da aver paura del musical, in fondo è un traccia, ripresa come in altri campi ha fatto Quentin Tarantino, quello che rimane sedimentato è sì un omaggio, ci si può divertire a rivedere pose, movimenti e cromatismi dei musical di altri tempi, ma poi ci sono due giovini alle prese con l'amore e con le reciproche ambizioni, con l'impossibilità di poter aver tutto e poi quella malinconia che strugge, ma fa anche tanto amore, che fa capire lo stesso quanto conti e quanto una rinuncia si faccia sentire.
Ed è così che Chazelle prende il genere e poi lo infrange, per non parlare di un qualsiasi raffronto con il genere romantico attuale.
In quanti hanno descritto l'amore in questo modo negli ultimi vent'anni?
Aggiungo, mi era sfuggito nel commento sopra, che il riferimento a John Carney ci sta tutto. "Tutto può cambiare" è un gran film, ma qui c'è uno scarto in più. Chazelle, lo so che a qualcuno dà fastidio, ma secondo me ha un talento pazzesco, perchè "La La Land" è un film unico, un musical che è poi anche anti musical nei fatti, un nuovo classico che ha già vinto, e vincerà, tutto, a mani basse, per merito anche del suo rappresentare l'amore vintage ma anche la coscienza di un oggi dove amore e ambizione viaggiano sui orbite che non ammettono coincidenze.
Dopo questo film, Chazelle potrà fare tutto ciò che vorrà e sono già iper curioso di capire cosa vorrà esprimere.
:)
Ciao Daniele, felice di condividere il plauso al film, pensa che io ero rimasta un po' fredda di fronte a Whiplash mentre nei confronti di Lalaland nutro un sentimento di gratitudine. Immagino il vostro stupore avendolo visto in anteprima a Venezia e perdipiù a quell'ora del mattino, non credo proprio foste preparati a un tale inizio col botto! Per il resto concordo su tutto, sia sul discorso musica, musica gestita con molta naturalezza e per nulla ruffiana nonostante già al secondo ascolto/visione mi sia entrata e rimasta in testa, sia sulla storia tra Mia e Sebastian che ha una sua pienezza e autonomia nell'economia del film. Hai ragione, chi sa parlare d'amore così oggi? E senza esibizionismi inutili che vadano oltre un bacio, perchè se li sai vedere i sentimenti tra due persone ti basta riprenderle mentre passeggiano e parlano di qualsiasi cosa (e qui Allen in qualche modo docet) e la magia è già tutta lì. Film che travalica il genere di appartenenza, come tutti i film che lasciano il segno, attualmente considero le 4 stelle e mezzo un giudizio approssimato per difetto, non escludo ripensamenti. Grazie del gradito passaggio, ciao.
Ciao Elena, come già discusso con Daniele (ed altri del gruppo), l'ho visto ieri sera e sono uscito addirittura entusiasmato dalla visione in sala di cotanta bellezza: citazioni non buttate lì a caso, ma ben calibrate nello scorrere della narrazione, movimenti di macchina acrobatici ma anch'essi funzionali alla vicenda, che sprizza romanticismo da ogni inquadratura e un'alchimia perfetta tra i due protagonisti. L'ho visto al contempo come un omaggio al musical dell'epoca d'oro (lo schermo che all'inizio si allarga, il carattere delle scritte) e una rivisitazione del genere in chiave moderna. Un film travolgente e trascinante, che fa persino venire voglia di ballare (e di cantare) a uno totalmente negato per qualsiasi tipo di ballo (ma anche stonato) come me!
Ah, ah, anche io sono negata come te e non sai quanta invidia ho provato per i protagonisti del film! Chazelle ha prima studiato e poi rielaborato il genere musicale azzeccando tutto: il tono, i tempi, l'equilibrio tra presente e passato, ha diretto gli attori come un veterano, non si è lasciato scappare un dettaglio, un'espressione, un'occasione per dare qualcosa in più di quanto atteso. Non è un film sentimentale nel senso melenso e scontato del termine ma, giusto per fare un esempio ***INIZIO SPOILER*** quando Mia pianta tutti in asso alla cena per correre da Seb credo che avremmo voluto correre tutti insieme a lei. ***FINE SPOILER***. Per come ha maneggiato musica ed emozioni ha colpito nel segno trasversalmente. Grazie per l'attenzione Fabio, un saluto.
Se anche soltanto La La Land fa venire voglia di riprendere in mano i classici, ha già raggiunto un risultato inestimabile. Il resto - condivisibilissimo - è già tutto nel corpo della recensione.
Aggiungo solo che, ci ho provato, davvero, a non farmelo piacere (ah, i pregiudizi!), ma non ce l'ho fatta. E ne sono contento.
Infine - abbasso un po' il livello, così, per puro diletto - più che darmi al ballo, vorrei imparare quelle quattro-note-quattro che Gosling suona al piano. Per amore del jazz, eh (e delle fanciulle)!
Un saluto.
Siamo tutti un po' preda dei nostri stessi pregiudizi o presentimenti, ma anche pronti a farci conquistare a dispetto di quelli e Lalaland è riuscito a fare breccia nel cuore degli spettatori più critici e musoni, tipo me! Giusto per rimanere nel contemporaneo ripensavo a Moulin Rouge, che ha avuto molto successo una quindicina di anni fa, non voglio assolutamente screditarlo ma al confronto il film di Chazelle è di livello e classe nettamente superiori, almeno secondo me. Oltretutto mentre MR è rimasto particolarmente nel cuore al pubblico femminile mi sembra che LLL abbia colpito nel segno trasversalmente ai generi, lo considero un notevole e ulteriore punto di merito. PS Pare che Gosling abbia imparato a suonare il piano - o meglio a suonare quei pezzi al piano - in poco più di un mese di lezioni quotidiane intensive... ce la puoi fare anche tu! Grazie, ciao
Ecco qui non sono d'accordo Elena :)
(sarà il mio lato femminile...) Cioè ribadisco che Moulin Rouge è, per me ;) un grande film anche lui (e mi son mangiato le mani per averlo perso al cinema all'epoca), così come lo è La La Land, ma seppure appartenenti (diciamo...) allo "stesso" genere sono molto (ma molto) diversi. Quindi eviterei un raffronto diretto tra i due ma appunto me li godo in una maniera diversa, anche da uomo. :)
Scherzi a parte, non aggiungo altro perché hai già detto tutto tu nella tua splendida recensione che sottoscrivo in toto. La La Land è un vero delitto perderlo al cinema, è un film davvero pensato (si spera) per tutti anche per chi (forse soprattutto?) come me non ama particolarmente il genere musicale, anzi vi è piuttosto refrattario, ma ama invece il grande cinema che sa emozionare toccando corde universali e qui, a mio modestissimo parecchio, di questo si tratta e Chazelle ci riesce benissimo. Un salutone ;)
Ciao Roberto, se penso a quante volte ho sentito e letto in questi giorni varie (e legittime) prese di distanza dal musical ne potrei dedurre che si tratti del genere in assoluto meno amato della storia del cinema! In realtà anche io avrei potuto dire lo stesso ma questo non mi ha tolto la curiosità di vedere il film di cui tutti parlano e meno male che non mi sono negata tale opportunità. Moulin Rouge mi sa che tu l'hai visto col tuo lato femminile e io invece col mio lato maschile :) che non mi ha certo impedito di apprezzarlo anche se non mi è rimasto nel cuore, comunque concordo sul fatto che siano due film molto diversi (dal mio punto di vista è soprattutto LLL che si differenzia da tutti gli altri) io li ho accostati più che altro per rimanere nell'ambito di produzioni recenti, per non andare a scomodare Fred Astair e Ginger Rogers, paragone che ci manda ancor più fuori strada. Allora cerchiamo di trattenere almeno un po' dell'effetto benefico che il film ci ha lasciato, magari riscoltando la bella colonna sonora... grazie del passaggio, a presto!
Cara Elena ti ringrazio del tuo bel commento che ho letto con piacere,mentre il film lo devo ancora vedere.....in attesa dei premi Oscar ovviamente....ancora grazie.
Ezio lo devi assolutamente vedere in tempi brevi, non possiamo non parlarne, qualunque sarà la tua impressione! Ti aspetto allora... grazie a te e ciao.
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