Regia di Hirokazu Koreeda vedi scheda film
Shinoda vive nel ricordo del momento di gloria avuto 15 anni prima, quando grazie ad un suo libro fu uno scrittore di successo. Da allora la sua vita è andato sempre peggio, il gioco d’azzardo, espedienti per sbarcare il lunario e la disgregazione della famiglia. Proprio il recupero del rapporto col figlio, e perché no, anche della ex moglie, sono ancora a distanza di tempo obiettivi che tra mille difficoltà tenta di raggiungere. L’occasione di svelare le carte si presenta durante la notte di un tifone.
Kore'eda Hirokazu racconta una storia di famiglia, che diviene l’occasione per parlare di temi universali dell’uomo. Tutti i protagonisti hanno a che fare con “la fine”, sia della vita, com’è il caso della madre del protagonista, sia della relazione, com’è il caso dei due interpreti principali. E proprio insieme al concetto di “fine” si incastra l’idea dell’autorealizzazione: ogni fine diviene il momento ideale per fare i conti con se stessi, su cosa si è fatto, se si è arrivati ad essere ciò che si era sperato. In prossimità della fine il protagonista scopre che più della soddisfazione di aver raggiunto quello che si era prefissato, è importante essere sempre in quel cammino di autorealizzazione, un cammino che diventa motore e fonte di vita. Durante la notte del tifone, che simbolicamente, spazza via tutte le impurità, il confronto trai protagonisti permette loro di fare chiarezza e riposizionarsi su posizioni di vita più consone, anche se, a volte, dolorose.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta