Regia di Scott Derrickson vedi scheda film
Il viaggio iniziatico e trascendentale di un uomo tra antichi monasteri, dimensioni ancestrali e proiezioni astrali ma camuffato da cinefumetto.
Prende il via da qui il film dei Marvel Studios diretto da Scott Derrickson, regista e autore di opere horror quali Sinister e L'Esorcismo di Emily Rose, una pellicola particolare e spesso sorprendente, visivamente splendida, specie nell'azione e nella sua componente più "magica", ma costruita sulla base di una componente narrativa piuttosto classica e nella più scontata convenzione (e questo è uno dei suoi limiti) di una semplicissima origin story.
Doctor Strange può dunque apparire anche piuttosto disomogeneo se si guarda nel dettaglio di alcune delle sue parti ma è nella somma e nel suo complesso finale che invece il film risalta, anche per una certa audacia e sfrontatezza seppur non sempre pienamente riuscita.
La trama di Doctor Strange risulta quindi semplice (ma non poi così semplicistica) e lineare ma capace anche di risvolti narrativi inaspettati, viene dato particolare attenzione alla componente umana e alla caratterizzazione di quasi tutti i suoi protagonisti, con caratteristiche ben definite che cambiano e si evolvono a secondo degli eventi, e mostrando quindi personaggi vivi e pensanti.
L'impianto narrativo regge benissimo, così come l'ecosistema magico inventato per l'occasione, spiegato in modo pratico e maturo e riprodotto in modo ancora più splendido, una giostra visivamente spettacolare e accattivante con capovolgimenti di intere città, avvitamenti di palazzi e corridoi e distorsioni temporali in un caleidoscopio vertiginoso di colori ed effetti speciali (e per una volta la visione in 3D avrebbe effettivamente senso) ma con una magniloquenza tale da soverchiarne fin troppo spesso la narrazione.
Infatti si avverte fin troppo una certa frettolosità che va purtroppo a inficiare sull'approfondimento di certe tematiche o passaggi.
Ne guadagna probabilmente il ritmo (specie nella seconda parte) e quindi il coinvolgimento dello spettatore ma diverse cose vengono lasciate indietro o liquidate troppo in fretta, senza alcuni approfondimento anche riguardo a certi aspetti che, al contrario, avrebbero potuto sicuramente giovarsi di una maggiore attenzione.
Splendido il cast, a partire da un ottimo Benedict Cumberbatch perfetto per il ruolo, non solo fisicamente ma anche caratterialmente, riuscendo ad essere eroico e arrogante allo stesso tempo.
Attorno al protagonista spicca soprattutto l'Antico di Tilda Swinton, ambiguo essere quasi ultraterreno, sapiente e carismatico quanto misterioso.
Buoni anche il Barone Mordo di Chiwetel Ejiofor, probabilmente il personaggio con l'evoluzione più interessante del film, e il dissennato Maestro Kaecilius con un bravo Mads Mikkelsen. Maggiormente sacrificata invece la Christine Palmer di Rachel McAdams.
Punto a sfavore invece il doppiaggio italiano che non mi è parso proprio irreprensibile.
Da notare infine l'ottima colonna sonora di Michael Giacchino, molto variegata e che passa da melodie più d'atmosfera a tracce invece più epiche e pompose. Forse è la prima volta che in un film dei Marvel Studios la ST riesca a catturare l'attenzione riuscendo comunque ad accompagnarne benissimo la storia ma senza prevaricare sulla stessa.
Meglio tardi che mai.
VOTO: 7
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