Regia di Scott Derrickson vedi scheda film
Portare sul grande schermo un personaggio noto perlopiù ai fans dei fumetti duri e puri, longevo e affascinante come il dottor Strange, è stata una mossa relativamente coraggiosa da parte della Marvel, sezione cinema: però è vero che una delle produzioni più arrischiate della casa produttrice, fu, due anni fa, "Guardiani della Galassia", che ebbe un grande riscontro ( da noi non moltissimo) e di cui in tanti attendono con impazienza il sequel, che verrà l'anno prossimo. Chirurgo di consolidato successo e di grandi prospettive, Stephen Strange finisce coinvolto in un incidente d'auto che ne rovina l'abilità con le mani, e, sconvolto, parte per l'Oriente, in cui forse ritroverà la possibilità di diventare di nuovo un mago degli interventi: entra in contatto con una comunità di mistici, presieduta dall'Antico, figura che lo inizia ad altre dimensioni. E, ovviamente, cominciano anche i pericoli, anche per la realtà che conosciamo. Diretto dallo Scott Derrickson di "Sinister", il cinecomic muta alcune cose dalla carta stampata allo schermo, con buona pace dei sostenitori più accaniti della tradizione, come il sesso dell'Antico, e Mordo, che nei fumetti è un acerrimo nemico di Strange, ma qui è un alleato che ha un diverso approccio alla magia e al paranormale. Nonostante i temi sfiorati, siamo alle prese con un film che viaggia sull'intrattenimento a tutti i costi, e il taglio che civetta con la psichedelia e le invenzioni grafiche a getto continuo ( forti derivazioni da "Inception" di Nolan, tuttavia) accattiva lo spettatore e diverte: Benedict Cumberbatch apporta incredulità, spaesamento e ironia ad un personaggio di solito algido sulla carta, mentre, forse, anche se Mads Mikkelsen rimane un attore di qualità alta, il suo villain non ha lo spessore giusto. Rivedremo il fantasmagorico Doctor Strange presto, nel terzo "Thor", tanto per dire....
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