Regia di Thorsten Schütte vedi scheda film
Vita e opere, nelle sue stesse parole, di Frank Zappa (1940-1993), cantautore, compositore, chitarrista, regista, artista poliedrico e vulcanico.
Generalmente quando un artista parla di sè stesso tende a nascondere la realtà o a ingigantire i propri meriti; un documentario che si basi solo su dichiarazioni autoreferenziali è pertanto, di solito, da prendere con le molle. Non è naturalmente il caso di questo Eat that question: Frank Zappa che parla di Frank Zappa finisce per parlare di tutt'altro e casomai per soffermarsi più sugli aspetti musicali, estetici, creativi, morali che su quelli personali della propria carriera, schivo alle celebrazioni e almeno in apparenza menefreghista nei confronti di successo e celebrità. Ben fatto, quindi, questo lavoro del documentarista tedesco Thorsten Schuette, che ripercorre in poco più di un'ora e mezza i quasi tre decenni di attività di un Maestro perennemente controcorrente, di un artista tanto prolifico quanto slegato da mode, correnti e fini commerciali; certo, nel corso del film non manca qualche sparata meramente finalizzata alla creazione e al mantenimento del personaggio-Frank Zappa (anti-media, anti-retorica, anti-tutto), ma la gran parte del materiale che compone questa opera è di sicuro interesse sia per chi vuole approcciarsi allo Zappa-pensiero, sia per chi già ne conosce basi e capisaldi. Molte anche le sequenze d'archivio, fra le quali vale la pena segnalare la primissima apparizione televisiva del Nostro, giovanissimo e ben rasato allo Steve Allen show in qualità di suonatore di biciclette (!). Nella seconda parte del documentario, così come nella seconda parte della vita di Frank Zappa, prevalgono le battaglie - tutte clamorosamente perse - contro la censura statunitense: un altro aspetto fondamentale per comprendere meglio l'uomo, prima ancora che l'artista. 6,5/10.
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