Regia di François Ozon vedi scheda film
Melodramma di rara bellezza, riconcilia con il cinema, di cui è degno esponente.
Melodramma in bianco e nero, ambientato subito dopo la fine della Prima guerra mondiale, con questo misterioso ragazzo francese che va in Germania sulla tomba di un soldato caduto a piangere. Poi conoscerà i genitori di lui e la promessa sposa, e ci sarà una sequela ininterrotta di verità e menzogne. Il film è splendido; è un po’ l’essenza stessa del cinema e di sicuro tra i più belli visti ultimamente. La storia è magnifica (ma non è originale) e i protagonisti, in stato di grazia, sono stati tutti una rivelazione. Dirige Ozon, regista prolifico con prodotti non sempre di qualità ma spesso interessanti. Io qua darò un 8/9; pure la critica è rimasta generalmente molto colpita da questa opera e lo stesso è avvenuto per il pubblico. Film che consiglio spassionatamente ma, occhio, è un melodramma, deve piacere almeno un po’ il genere. Partecipò a Venezia, non vinse, battuto da un film che non ho visto, ma la protagonista Paula Beer (bella e brava) si aggiudicò il premio Mastroianni per la migliore attrice (o attore) emergente, quando invece la sua interpretazione avrebbe meritato addirittura la Coppa Volpi, andata a Emma Stone per La la land.
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