Regia di Costa-Gavras vedi scheda film
Katie Phillips (Debra Winger) e' una bella e giovane donna texana che lavora come trebbiatrice stagionale in una piccola comunita' del sud. Qui viene corteggiata, ricambiandolo, da Gary Simmons (Tom Berenger) un agricoltore del luogo, vedovo, eroe di guerra e padre di due bambini. In realta' il vero nome di Katie Phillips e' Catherine Weavear ed e' un agente dell'FBI che lavora sotto copertura. Catherine e' in cerca dei responsabili della morte di un commentatore radiofonico ebreo, vittima di un omicidio a sfondo xenofobo e antisemita. Ma anche Gary e la tranquilla comunita' non sono quello che sembrano a prima vista. Secondo dei tre film americani diretti dal greco Costa-Gavras, regista di preziosi film di impegno politico e civile. BETRAYED-TRADITA e' un viaggio nell'America piu' buia che si nasconde dentro persone e luoghi all'apparenza normalissimi. Gary Simmons si e' conquistato una medaglia in Vietnam, e' un gran lavoratore e un padre amorevolissimo. In realta' sia in lui che negli abitanti apparentemente spensierati di questa piccola comunita', si nasconde un odio malato e viscerale nei confronti del "diverso", che essi siano ebrei, negri o omosessuali. Malattia di cui nessuno e' immune e coinvolge persino i bambini (i figli di Gary) e i religiosi che durante le funzioni in chiesa si lanciano in predicazioni che sfiorano il vero e proprio fanatismo. Il problema sembra piu' grosso di quello che si possa immaginare, infatti dietro c'e' una vera e propria organizzazione terroristica e paramilitare, strumentalizzata anche da alcuni politici senza scrupoli, che si organizza in veri e propri campi di addestramento, cui prendono parte anche bambini, come se si trattasse di una vacanza in campeggio. Bellissima e inquietante la scena delle croci infuocate del Klu-Klux-Klan che si riflettono sul finestrino dell'auto su cui viaggia Katie/Catherine, originariamente era l'immagine che compariva sul manifesto cinematografico all'uscita del film nelle sale. Gavras non risparmia critiche alle autorita' che combattono questo cancro, almeno per come sfruttano la protagonista, nella figura di Michael Carnes (John Heard), diretto superiore e forse anche ex-amante di Catherine. Quello che funziona meno, oltre a un finale retorico e buonista che si ritrova nella battuta di Rachel, figlia di Gary, e' l'eccessiva fiducia che Gary nutre per Catherine. Quest'ultima rimane sconvolta da cio' a cui assiste, ma viene costretta dal suo capo a continuare una missione pericolosissima, che rischia anche di mettere psicologicamente in ginocchio la protagonista, gia' notevolmente provata. Katie/Catherine non sembra essere una convinta militante di questa formazione terroristica e xenofoba, eppure Gary gli da una pienissima fiducia, quasi come se lei se ne potesse andare in qualsiasi momento, come se nessuno la trattenesse. Forse l'amore arriva anche a questo, ma tolta questa forzatura un po' implausibile, la pellicola di Gavras resta a un livello buono, non il suo miglior film, ma comunque buono e utile, oltretutto sorretto da bravi interpreti.
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