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Paris 05:59

Regia di Olivier Ducastel vedi scheda film

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La recensione su Paris 05:59

di port cros
8 stelle

31° TORINO GAY AND LESBIAN FILM FESTIVAL

 

Il film si apre col botto, con 20 minuti di sesso esplicito e senza limiti né (falsi) pudori: nulla è lasciato all'immaginazione nel primo incontro erotico di Théo e Hugo, immersi nelle luci rosse del sex club, che tra i corpi nudi di sconosciuti si incontrano, si scelgono e si fondono in una stretta travolgente ed appassionata. La coreografia dei corpi e l'eleganza della messa in scena offuscano ogni volgarità e ci regalano una sequenza erotica di rara potenza e bellezza.

 

Geoffrey Couet, François Nambot

Paris 05:59 (2016): Geoffrey Couet, François Nambot

 

Ma all'uscita dal sex club il registro cambia: i due si allontanano fianco a fianco in bicicletta nella notte parigina, facendoci chiedere se il loro incontro sessuale terminerà ne nulla o darà seguito ad un desiderio di frequentarsi. Ma l'improvvisa rivelazione di una imperdonabile imprudenza fa mutare ancora una volta il corso della storia, verso l'ansia e la paura per la propria salute, con Theo e Hugo che si precipitano al pronto soccorso specializzato in malattie sessualmente trasmissibili, dapprima raffreddati, arrabbiati ed allontanati, ma poi infine avvicinati dal timore del contagio da affrontare insieme.

 

François Nambot, Geoffrey Couet

Paris 05:59 (2016): François Nambot, Geoffrey Couet

 

Ma non siamo più negli anni 80, e dopo l'ospedale e la (breve) paura, la notte prosegue ed il film continua a rincorrere la peregrinazione notturna dei due giovani per le strade di una Parigi inedita ed affascinante anche al di fuori dei luoghi da cartolina, seguendo passo passo la graduale crescita di una (possibile) storia d'amore, tra strade deserte ed incontri improbabili (il vecchio fissato del pronto soccorso, l'esule siriano che vende kebab, la deliziosa signora del primo metro), momenti di tenerezza e rischi di rottura, fino ad un'alba (le 05.59 del titolo internazionale) pregna di promesse.

 

Geoffrey Couet, François Nambot

Paris 05:59 (2016): Geoffrey Couet, François Nambot

 

Piccola gemma all'inizio potentemente carnale poi poeticamente emozionante, Théo et Hugo dans le meme bateau è per me senza dubbio il film migliore del 31 TGLFF, una conferma, dopo Lo sconosciuto del lago e La Vita di Adele, della imprescindibile vitalità della recente cinematografia a tematica lgbt transalpina.

 

 

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