Regia di Frank Hall Green vedi scheda film
Dopo il successo di Into The Wild di Sean Penn, la discreta riuscita di Wild con Reese Whiterspoon, eccoci ora a WildLike, ulteriore assaggio cinematografico di quelle Terre Selvagge care alla cultura USA, grazie all'influente pensiero e agli scritti di Henry David Thoreau e Ralph Waldo Emerson (interessanti e consigliati i contenuti speciali del dvd Grizzly Man di Herzog, sull'argomento). Storia di una sfortunata quattordicenne, famiglia d'origine disastrata, in affidamento allo zio. L'uomo, che vive in Alaska, si approfitta di lei e la ragazzina prontamente fugge alla prima occasione buona. Nel suo percorso disperato troverà come compagno di viaggio e padre putativo il vedovo errante Bartlett, in solitario pellegrinaggio attraverso i meravigliosi parchi del nordovest americano. Per il debutto alla regia Frank Hall Green non prende rischi e va sul sicuro con uno script funzionale e asciutto. Si dimostra attento a non sbilanciare la tenuta del racconto, semplice e senza fronzoli. Non addentrandosi mai a fondo nei caratteri dei protagonisti né calando l'occhio dello spettatore in una natura a tutto tondo, ci regala un'opera un po' incompiuta, che sa in parte di occasione persa. Il road movie nella sua piena riuscita è solo sfiorato, il dramma interiore dei protagonisti solo accennato. Resta comunque una pellicola che fa delle sue incompletezze una sfacciata scelta stilistica, lasciandoci l'incarico di farci domande, connetterci alla cronaca d'ogni giorno, interrogarci sul rapporto tra civiltà e vita fuori dalle città, sulla meravigliosa perfezione del paesaggio primigenio, sulla nostra presenza nel mondo, sul senso di responsabilità, sul rispetto e la dignità dell'individuo. Da dove veniamo e cosa siamo diventati?
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