Trama
All'alba del XIII secolo, in Italia, Francesco d'Assisi con la sua vita semplice e il suo spirito di fratellanza affascina i poveri e disturba i potenti della Chiesa. Circondato dai suoi confratelli e spinto da un'intensa fede, Francesco lotta affinché venga riconosciuta la sua visione di un mondo di pace e uguaglianza dopo aver subito il rifiuto da parte di Innocenzo III di approvare la prima versione della Regola, che metterebbe i fratelli al riparo dalle minacce che gravano su di essi. Intorno a lui, tra i compagni della prima ora, l'amico fraterno Elia da Cortona guida il difficile dialogo tra la confraternita e il Papato: per ottenere il riconoscimento dell'Ordine, Elia cerca di convincere Francesco della necessità di abbandonare l'intransigenza dimostrata fino a quel momento, accettando di redigere una nuova Regola.
Approfondimento
IL SOGNO DI FRANCESCO: LA NASCITA DELLA REGOLA FRANCESCANA
Diretto da Renaud Fely e Arnaud Louvet e sceneggiato dai due con Julie Peyr, Il sogno di Francesco riporta sullo schermo la figura di San Francesco d'Assisi, il patrono d'Italia vissuto tra il 1181 e il 1226 la cui epopea è stata raccontata già tra gli altri da Roberto Rossellini (Francesco, giullare di Dio), Michael Curtiz (Francesco d'Assisi), Liliana Cavani (Francesco d'Assisi, Francesco e Francesco) e Franco Zeffirelli (Fratello sole sorella luna).
Nato Giovanni di Pietro Bernardone, Francesco si è spogliato già di tutti i suoi beni materiali per dedicare la sua vita a Dio quando nella Assisi del 1205 subisce il rifiuto di papa Innocenzo III di approvare la prima versione della Regola, un documento con il quale intendeva dare alla comunità di frati che lo seguivano sia l'indirizzo spirituale da seguire sia una serie di norme pratiche destinate a regolare la loro vita quotidiana. Con la Regola, Francesco desidera mettere al riparo dalle minacce che gravano su di essi i fratelli, tra cui spicca la figura dell'amico fraterno Elio da Cortona. A Elia spetta il difficile compito di fare da tramite tra la confraternita e il Papato, che riconoscerebbe l'Ordine francescano qualora Francesco abbandonasse la sua intransigenza e redigesse una nuova Regola. Ciò però finirebbe per mettere a repentaglio il sogno di Francesco, oltre che minacciare l'amicizia tra gli stessi Francesco ed Elia, incarnazione il primo dell'ideale e il secondo del compromesso.
Con la direzione della fotografia di Léo Histin, le scenografie di Frédérique e Frédéric Lapierre, i costumi di Marie-Laure Pinsard e le musiche originali di Grégoire Hetzel, Il sogno di Francesco nasce dal desiderio dei due registi di raccontare l'avventura politica e umana di San Francesco, vista come una sorta di metafora del mondo di oggi: "Intorno a Francesco, un gruppo di giovani uomini desidera trasformare la società. Si ribellano alle ingiustizie e sono spinti da una visione. Ma il potere centrale si oppone loro, li obbliga ad una scelta: conformarsi o sparire. Chi detiene il potere accetterebbe anche le loro idee, ma a condizione di poterli controllare.
A distanza di secoli, si potrebbe pensare a Francesco come a un matto. Noi non pensiamo lo fosse. Lo immaginiamo piuttosto come un sognatore e un utopista, un creatore di idee, che cercava di inventare un nuovo rapporto fraterno tra gli uomini. Lo scambio era al centro della sua vita; l'utopia sempre condivisa. È questa avventura politica e umana, collettiva e intima, che abbiamo voluto raccontare.
Francesco sapeva trasformare i sogni in movimenti. Inviava uomini e donne per le strade del mondo, dava inizio a lunghe marce. Rendeva possibili avvicinamenti, unioni là dove non ce li si aspettava. Causava forse, talvolta, anche delle cadute. Non era sempre facile seguire Francesco. Bisognava persistere.
Come Elia, come gli altri fratelli, anche noi ci siamo aggrappati a lui. Abbiamo cercato di accompagnare il suo sogno il più lontano possibile. Mostrando la forza di un ideale alle sue origini, la lunga lotta per il riconoscimento delle idee e dei dibattiti che lo animarono. Attraverso il film, speriamo di restituirgli un poco di quella vita che così bene sapeva trasmettere agli altri.
Il mondo di Francesco ci è apparso stranamente familiare. Il XIII secolo italiano assomiglia molto all'oggi: l'esplosione delle ineguaglianze, le guerre quasi endemiche, la concentrazione delle ricchezze nelle mani di pochi in un periodo di grande sviluppo di scambi commerciali, il denaro che circola sempre di più. E ancora, le città che si arricchiscono e si richiudono in se stesse, cacciando i poveri nelle periferie o nelle campagne; gli esclusi che devono lasciare il loro paese e vagare senza fine... Tutto ciò ci rimanda a un'indignazione che ben conosciamo. Dovevamo però ancora trovare la giusta distanza rispetto alla dimensione religiosa di Francesco; ci sentivamo affascinati dall'uomo ma un po' sconcertati dal Santo. Alla fine però ci siamo ricordati di un altro film, Amadeus di Milos Forman, in cui è centrale la relazione tra Mozart e Salieri e siamo partiti. Ha preso forma l'idea di un mediatore tra il Santo e l'uomo, tra noi e Francesco. Con una veloce ricerca storica abbiamo scoperto l'esistenza di un certo Elia da Cortona tra i primi confratelli di Francesco e del suo conflitto con lui sulla Regola; è stato allora che Il sogno di Francesco è diventato possibile".
Curiosità
Il sogno di Francesco gioca su più registri: il racconto intimo, l'affresco e il romanzo storico. Per tenerli insieme, i due registi si sono appoggiati alla natura e i volti, scegliendo come formato il Cinemascope. Il soggetto ha poi imposto grande rigore sui dialoghi e movimenti di macchina tesi a rafforzare un materiale visivo totalmente spoglio, dove spesso domina la parola.
Una voce fuori campo e la suddivisione in capitoli (con i nomi dei frati) hanno invece il compito di permettere allo spettatore di navigare tra piani differenti. Laddove la voce fuori campo serve a mettere lo spettatore in una posizione empatica e regressiva, i cartelli lo rimandano a una parte più inconscia dell'uomo stesso, creando una sorta di dialogo tra una verità individuale e qualcosa di più collettivo.
Il cast
A dirigere Il sogno di Francesco sono i registi francesi Renaud Fely e Arnaud Lovet. Al suo secondo lungometraggio, Fely conosce il futuro coregista nel 2009 sul set della sua opera prima, Pauline et François, di cui Louvet aveva curato l'adattamento. Sceneggiatore e attore, Louvet esordisce come regista ma ha alle… Vedi tutto
Trailer
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Commenti (4) vedi tutti
Film di buoni e semplici sentimenti religiosi e di Vita con qualche passaggio nel Drammatico comunque apprezzabile per lo sforzo.voto.6-.
commento di chribio1Uno dei peggiori film su Francesco. 4
commento di BradyLento e noioso, non aggiunge nulla alle precedenti trasposizioni cinematografiche della vita di San Francesco. Sinceramente non si sentiva la necessità di questo film
commento di Artemisia1593Buon lavoro,ottima come sempre la recitazione di Germano.
leggi la recensione completa di Furetto60