Regia di Ronald Neame vedi scheda film
Ammetto una simpatia atavica per Walter Matthau, che in questa pellicola torna a riproporsi con le (strepitose) caratteristiche che lo hanno contraddistinto nella sua carriera: l'aria sorniona, i movimenti lenti, le battute pungenti e la flemma implacabile anche di fronte alle situazioni più pericolose. In questo film, dal terribile ed insensato titolo italiano, il protagonista ha qualche affinità con il Charlie Varrick di quasi 10 anni prima: entrambi sono braccati da un'organizzazione potentissima e ramificata (anche se stavolta non è una cosca mafiosa, ma la CIA), entrambi sono personaggi acuti ed entrambi determinati a portare a termine la propria "missione" (oltre che saper entrambi pilotare un aeroplano). Stavolta è però il protagonista, il maturo agente Kendig, a voler ad ogni costo istigare (e soprattutto a beffare) la potente CIA in una caccia all'uomo, nella quale utilizzerà tutti i suoi trucchi e la sapiente esperienza da agente segreto per silurare il suo bolso e borioso capo che aveva deciso di relegarlo alla gestione dell'archivio, arrivando ad innescare un terremoto tra i servizi segreti dei più svariati paesi.
Scandito dalle splendide arie di Mozart e di Rossini, che accompagnano quasi tutta la vicenda (ambientata Salisburgo, Stati Uniti e Regno Unito, passando per svariati altri Paesi) il ritmo di questa vicenda è degno di una commedia brillante. Simpaticamente detestabile il ruolo del capo dipartimento Meyerson (intepretato da Ned Beatty) che accumula solo figuracce per l'intera vicenda.
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